lucchini_2_1.jpgLo spegnimento dell’altoforno Lucchini di Piombino è stato anticipato al 18 aprile per la mancanza di prospettive che ne consentano il proseguimento dell’attività. E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti a un incontro con il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. «Abbiamo chiesto che resti in attività fino almeno alla chiusura del bando per le offerte vincolanti», a fine maggio, afferma il coordinatore del settore siderurgico della Uilm, Guglielmo Gambardella. «Piombino deve restare una priorità nella strategia industriale italiana, ma occorrono interventi rapidi e risolutivi», commenta il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli.

In settimana firma accordo programma Firmare la convenzione per l’accordo di programma per Piombino entro questa settimana. E’ l’obiettivo che De Vincenti, ha illustrato ai sindacati nel corso di un incontro. L’accordo mira a mettere a punto il progetto di riqualificazione ambientale e di riconversione industriale dell’area di crisi complessa del polo di Piombino e risulta «indispensabile soprattutto alla luce della cessione della Lucchini», che è in amministrazione straordinaria. I sindacati hanno richiesto l’apertura di un confronto con il Commissario Piero Nardi sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali per tutelare adeguatamente i lavoratori nella fase di riconversione del sito e dell’area

 

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