Un bosco tra Foiano della Chiana (Arezzo) e Sinalunga (Siena) come piazza di spaccio di cocaina, oltre un chilogrammo al mese, venduta a 100 euro al grammo ad un centinaio di clienti abituali. E’ lo spaccio stroncato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena con l’operazione ‘Luci nel bosco’ e che ha portato all’esecuzione di 6 misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini di origine albanese: 2 arresti e 4 obblighi di dimora. L’accusa per quello ritenuto il ‘capo’ del sodalizio criminale, un 28enne residente a Sinalunga, è traffico di stupefacenti; per gli altri 5 spaccio in concorso. In carcere a Siena sono detenuti il 28enne e un 20enne già raggiunto dall’obbligo di dimora e arrestato in flagranza perché trovato in possesso di alcune dosi di cocaina.

Cocaina pura all’85% ‘tagliata’ con creatina Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, tramite sms i pusher davano appuntamento ai clienti ai margini del bosco dove la cocaina veniva conservata occultandola alle pendici di «un albero ricurvo», così era definito dagli spacciatori come emerso dalle intercettazioni telefoniche. A tradire i malviventi i litigi e le accuse reciproche via telefono dopo che i Carabinieri, sulle loro tracce da giugno 2018, avevano volutamente sottratto 200 grammi di droga dal bosco individuato anche tramite localizzazioni Gps. La cocaina, proveniente dall’Albania e dalla provincia di Bergamo, era venduta pura all’85% dopo essere stata ‘tagliata’ con creatina. Secondo quanto accertato dalle indagini buona parte dei proventi dello spaccio veniva inviata in Albania e con tale denaro il ‘capo’ si stava costruendo un palazzo. Altre 14 le persone indagate a vario titolo le cui posizioni sono al vaglio della magistratura.

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