«Si consolida la ripresa, ma il lavoro resta precario, il reddito diminuisce e le unità di lavoro restano ampiamente al di sotto dei livelli pre-crisi». E’ la fotografia dell’economia toscana dall’analisi dell’ultimo trimestre 2017 secondo le parole di Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana.

Tendenza positiva per l’economia «Il quadro congiunturale che emerge conferma una tendenza positiva per l’economia della Toscana» si legge in una nota di Cgil Toscana.  «Si consolida una dinamica di crescita che è andata accentuandosi nel corso dell’anno appena terminato, fino a raggiungere il +1,3% in termini di prodotto regionale, rispetto al +0,9% del 2016. Un ritmo di sviluppo più brillante sostenuto in modo particolare dalle esportazioni (+4%) e da un rinnovato vigore degli investimenti (+3%). In questo caso, mentre le performances positive dell’export non rappresentano una novità per l’economia toscana, va sottolineata la ripresa di una buona quota di investimenti, probabilmente alimentata sia dalle politiche di incentivo che da quelle del credito con bassi tassi di interesse».

Lami (Cgil Toscana): «Difficoltà in stabilizzazione rapporti di lavoro» «Si confermano le difficoltà nella stabilizzazione dei rapporti di lavoro, significativa l’impennata dei contratti a termine – dichiara Mirko Lami, segretario Cgil Toscana -. Ciò può dipendere dal fatto che le prospettive di crescita delle aziende non vanno oltre alcuni mesi, e queste non possono impegnarsi perché hanno problemi finanziari. Il credito inoltre cala e tutto questo determina un circolo vizioso».

I consumi crescono in modo moderato Questo quadro congiunturale ragionevolmente positivo non ha prodotto, però, un significativo cambiamento nel comportamento al consumo dei cittadini, spiega ancora la nota, che è stato, invece, sempre improntato ad una forte cautela. Come emerge, infatti, dal profilo dei consumi delle famiglie, questi ultimi sono cresciuti ad un ritmo più moderato insieme ad un parallelo seppur lieve aumento del risparmio delle famiglie determinando anche rispetto ad un settore sensibile come quello immobiliare un forte rallentamento dell’attività di compravendita. Una prudenza nei comportamenti al consumo ampiamente motivata da una condizione generale dei cittadini toscani che, guardata attraverso la lente di ingrandimento del reddito disponibile e delle ore lavorate, appare ancora lontana dalla situazione “pre-crisi”. Se si guarda, ad esempio, al reddito da lavoro dipendente si può affermare che il livello delle retribuzioni è, ad oggi, ancora al 4% in meno rispetto al 2010. Così come, con riferimento alle ore lavorate, il dato delle unità di lavoro è ancora inferiore ai valori pre-crisi nella misura del -3,25%.

Negativa resta la qualità dell’occupazione «Si ribadisce il ruolo fortemente marginale del contratto a tempo indeterminato (solo il 16%) rispetto all’insieme delle assunzioni, con una netta preponderanza del lavoro a termine (circa il 68%)» spiega la nota del sindacato. «Ne emerge, comunque, un saldo aggregato positivo tra assunzioni e cessazioni pari a 56.000 contratti di lavoro, interamente alimentato da contratti a termine, di apprendistato e di lavoro stagionale. Viceversa il contratto a tempo indeterminato mostra un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni pari a 24.600 posizioni» si legge. L’occupazione si contrae nell’industria mentre torna a migliorare nell’edilizia, pur in quadro ancora fortemente distante dalla situazione pre-crisi (-16%). Rallenta la crescita del terziario, mentre l’agricoltura evidenzia un calo molto significativo (-14,3%). Parallelamente cala il tasso di disoccupazione che si colloca all’8,1% con un regresso dello 0,7% ed un livello di disoccupati che, in valori assoluti, scende a circa 141 mila unità. Cala alla fine del 2017 anche la Cassa Integrazione nella misura di oltre il 30% rispetto al 2016. Un calo che riguarda in modo significativo tutti i settori e in modo più contenuto quello metalmeccanico e il lapideo. Le ore di cassa integrazione ammontano comunque a oltre 21 milioni di ore equivalenti a 15 mila persone di cui 8 mila metalmeccanici.

 

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