Un’occasione per ammirare i restauri e i beni culturali ebraici di Siena e Monte San Savino. Domenica 19 aprile è in programma una visita guidata organizzata dalla Comunità Ebraica di Firenze. La quota di partecipazione è € 35,00 e occorre prenotarsi entro domenica 12 aprile tramite la mail all’indirizzo operatempioebraico@gmail.com o per telefono al 339.342297 (Sandra).

Programma
Ore 9 partenza in pullman verso Siena da Firenze (piazza D’Azeglio, angolo via Farini)
Ore 10.30 Visita al cimitero ebraico di Siena (via del Linaiolo 19)
Ore 12.15 Visita alla sinagoga di Siena (vicolo delle Scotte 14)
Ore 12 Pranzo Casher nella sinagoga di Siena
Ore 14.30 Partenza da Siena verso Monte San Savino
Ore 16Visita all’antico cimitero ebraico di Monte San Savino e alla sinagoga nel quartiere ebraico nel centro storico (Ass. Salomon Fiorentinio)
Ore 17.45/18 Partenza di ritorno a Firenze

La Comunità Ebraica di Siena – Si hanno notizie della presenza di ebrei a Siena fin dai primi anni del Trecento; per oltre 350 anni l’attività bancaria svolta dagli ebrei è stata fiorente e le condotte sono state regolarmente rinnovate anche dopo l’apertura del Monte di Pietà nel 1471. Con la bolla Papale emanata nel 1555 furono inasprite tutte le disposizioni antiebraiche medievali. Cosimo de’ Medici sulla falsariga della bolla Papale, impose anche agli ebrei senesi nel 1571, di risiedere in un quartiere a loro destinato situato vicino a piazza del Campo, delimitato da via Salicotto e via San Martino dove si incrociano via delle Scotte, i vicoli del Luparello e del Realto. Il Ghetto rimase in funzione fino al 1859. Nel 1935 circa iniziarono lavori per ristrutturare l’area anche se a tutt’oggi rimangono alcuni elementi della struttura originaria insieme ai nomi delle strade che attraversavano il quartiere. Antistante il Tempio si trova la Fonte del Ghetto, come viene chiamata ancora oggi dai senesi, incassata nel muro in via degli Archi. In via Linaiolo si trova l’antico Cimitero Ebraico tutt’oggi in funzione.

L’antica comunità ebraica di Monte San Savino – Una comunità ebraica si costituì con sede stabile in Monte San Savino dopo che nel 1627 la famiglia ebrea dei Passigli e soci ebbero sottoscritto con Bertoldo Orsini, allora marchese del Monte, dei Capitoli specifici che li autorizzavano ad aprire un banco di pegni (che oggi sappiamo essere non discosto dall’attuale porta Fiorentina), a costruire un luogo di culto e a tenere un proprio cimitero (tutt’oggi ancora in situ in loc. Il Campaccio). La comunità si sviluppò progressivamente e prosperò a lungo fino allo scoppio, nel 1799, del “Viva Maria”, movimento reazionario di tipo sanfedista che, inneggiando al ritorno del granduca allontanato dai francesi, vedeva con profonda avversione l’occupazione francese nella quale la comunità ebraica aveva invece riposto speranze di emancipazione. Preoccupati dall’incalzare degli avvenimenti, alcuni ebrei savinesi lasciarono il Monte e quelli che, fra essi, si spostarono a Siena rimasero coinvolti nell’eccidio (23 giugno) che fu perpetrato ai danni degli ebrei ivi residenti o rifugiatisi. L’esodo definitivo degli ebrei dal Monte (erano allora circa 130 persone) avvenne nel luglio successivo, accolti e aiutati dalle comunità di Firenze e Siena. Nella comunità ebraica di Monte San Savino, della quale fu anche massaro, nacque Salomon Fiorentino (1743-1815), il “primo ebreo che figuri nella letteratura italiana

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