autismoUn ambiente ‘uterino’ senza angoli, contenitivo e rassicurante, dotato di un grande muro a bolle, di cui si può’ regolare il colore con un “cielo” in tessuto bianco così da poter prendere il colore diffuso dal muro, una parete per la proiezione di immagini e video, il diffusore di aromi, il  pavimento in legno che vibra, con intensità regolabile, al suono della musica. E’ l’innovativa stanza multisensoriale Snoezelen per persone con autismo e grave disabilità intellettiva installata al Centro Pamapi (Centro Terapeutico Abilitativo per Disturbi dello Spettro Autistico) che sarà inaugurata a Firenze il 16 giugno ed è stata realizzata grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Una risposta ai bisogni psico sensoriali degli ospiti Questo ambiente, unico nel suo genere a Firenze e tra i più attrezzati in Italia, permetterà di aumentare il bagaglio di conoscenze e di esperienze relative agli interventi più indicati per tale disabilità. Si tratta di una stanza che, per sua concezione e tipologie di stimolazioni, offre possibilità di autodeterminazione e ricaduta diretta sulla qualità di vita, permette di intervenire in modo ecologico sugli stati di disregolazione comportamentale e costituisce un contesto molto privilegiato per training di interazione con l’operatore. Il suo utilizzo è garantito dalla programmazione serrata delle sessioni, fatta in funzione dei bisogni e progetti individuali, ed ogni intervento e’ documentato anche a scopo di ricerca. «L’allestimento di questo ambiente spiega il presidente Pamapi Luciano Pieri – ha lo scopo di rispondere in modo globale, altrimenti impensabile, ai bisogni psico-sensoriali degli ospiti della PAMAPI: il bisogno di “grounding” (stare a terra, su un pavimento adatto e “non freddo”), il bisogno di percepire il proprio corpo in relazione con l’ambiente delicatamente stimolante (sentendo le vibrazioni della musica che passano dal pavimento), il bisogno di sentirsi contenuti (dalla forma della stanza, dalla poltrona appositamente creata, dalla tenda a fasce ottiche), il bisogno di essere avvolti da una stimolazione multisensoriale “rassicurante” e insieme “vitale” (attraverso un gioco di immagini proiettate sulle pareti a bolle d’aria che salgono, un soffitto “morbido”, l’emissione di aromi)».

La stanza, allestita con tutte le garanzie di sicurezza e incolumità sia delle persone che degli oggetti stessi, costituisce un ambiente prezioso ed unico che offre momenti di vero e proprio piacere psicofisico, riqualificando la quotidianità di tutti gli ospiti del centro, in una modalità pienamente rispettosa. E’ dotata di una particolarissima poltrona, (ispirata alla ‘hug machine’, la macchina degli abbracci, di Temple Grandin), che avvolge la persona anche attraverso un cuscino gonfiabile. La personalizzazione delle impostazioni offre concrete possibilità di scelta sostenuta dalla spinta motivazionale, e ciascuno ha i suoi video, musica, volume/vibrazioni, aromi. Una telecamera, controllata dalla stanza adiacente, riprende tutto ciò che avviene e permette di monitorare e documentare gli interventi.

Articolo precedente“Come far crescere un banano in Antartide”, presentazione a San Quirico d’Orcia il 14 giugno
Articolo successivoLo scontro. Immigrazione, Rossi contro Salvini: «E’ un razzista etnico». La replica: «Sei un poveretto»