Sono 1400 i bambini nati all'ospedale di Siena nel 2013, un dato in linea con quello del 2012. Aumenta l’età delle partorienti e il numero di parti gemellari, segno di una maggiore richiesta di fecondazione assistita. Sono i numeri resi noti oggi da Franco Petraglia, direttore DAI Materno-Infantile dell'AOU Senese,

Mamme “mature” e straniere «E' aumentata l'età delle partorienti – spiega Petraglia – rispetto allo scorso anno. Molte donne arrivano al primo parto in età compresa tra 33 e 35 anni e questo aumenta le problematiche di patologie durante la gravidanza. Anche l’aumento dei parti gemellari è la conseguenza di un aumento della richiesta di fecondazione assistita, anche questa legata all’aumento della sterilità di coppia con l’età. Altro dato in un aumento sono le partorienti cittadine straniere rispetto alle donne italiane».

Il progresso della scienza al servizio delle gestanti Inoltre il progresso delle tecnologie chirurgiche endoscopiche, la presenza a Siena di un centro di Sterilità e di una Medicina Materno-Fetale di altissima specializzazione per le gravidanze a rischio, hanno fatto crescere una nuova tipologia di pazienti. «Seguiamo molte donne con malattie croniche – aggiunge Petraglia – che sino a qualche anno fa non avrebbero potuto avere la possibilità di portare avanti una gravidanza. Oggi invece, grazie all'alta specializzazione e al monitoraggio continuo, possiamo proseguire insieme in un percorso complesso e spesso con esito positivo. Inoltre, grazie alle altissime competenze del Dipartimento Materno-Infantile con neonatologi, anestesisti, chirurghi pediatrici, ostetriche e infermieri specializzati possiamo prontamente assistere patologie materno-fetali anche gravi, con interventi effettuati immediatamente dopo il parto programmato in caso di gravi patologie diagnosticate già in fase prenatale. Contiamo sempre sul servizio di partoanalgesia disponibile h24 e sulla possibilità di donare il cordone ombelicale». Tra le novità del 2013 ci sono l'attivazione del percorso del diabete gestazionale e quello per le gravidanze gemellari. «Vogliamo offrire alle donne e ai futuri bambini – conclude Petraglia – le migliori opportunità terapeutiche, insieme all'attenzione e al calore che merita un evento così meraviglioso come la nascita di un figlio».
 

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