Sono state profanate due delle sei sepolture rinvenute dal team di esperti nell’area della chiesa di Santa Maria Corteorlandini, in piazza San Giovanni Leonardi nel centro storico di Lucca. Il gesto vandalico sarebbe avvenuto tra venerdì 25 e ieri e, secondo gli esperti, i resti sono andati definitivamente dispersi.

La scoperta delle sepolture era avvenuta a seguito dei lavori per la realizzazione di un’isola ecologica a scomparsa e, la scorsa settimana, sono iniziati i saggi archeologici per comprendere se l’area fosse idonea o meno all’installazione: venerdì scorso, attorno alle 17, l’archeologa Elisabetta Abela, delegata alla campagna dalla Soprintendenza belle arti e paesaggi delle province di Lucca e Massa Carrara, ha chiuso il cantiere per riaprirlo ieri mattina, in presenza del personale della ditta incaricata dei lavori, la Celfa srl. A quel punto l’amara scoperta: ignoti si sono introdotti all’interno del cantiere e, dopo aver alzato il telo di copertura, hanno distrutto i reperti pertinenti a due delle sei sepolture rinvenute con gli scavi. Si tratta di sepolture in fossa terragna, semplice fossa in terra di forma rettangolare, quattro delle quali posizionate all’interno dell’area interessata e sono stati individuati i resti scheletrici di tre individui adulti, verosimilmente di epoca medievale.

Il fatto è stato immediatamente denunciato ai Carabinieri di Lucca, dove è stata sporta querela contro ignoti per danneggiamento aggravato, con la riserva di costituirsi parte civile per il riconoscimento del danno nel procedimento penale che seguirà all’individuazione dei resposabili.

Il cantiere, nella settimana di apertura, era stato al centro di numerose polemiche. In molti infatti sono insorti all’ipotesi del posizionamento di una stazione ecologica di Sistema Ambiente proprio a fianco della chiesa di Santa Maria Nera. Nel giro di pochi giorni erano state raccolte numerose firme contrarie, ma l’assessore all’ambiente e sicurezza del Comune di Lucca, Francesco Raspini aveva chiarito che si trattava di saggi preliminari per individuare la zona migliore dove installare la stazione ecologica.

In merito, invece, a quanto avvenuto nel fine settimana, l’assessore Raspini ha preso duramente posizione: «Purtroppo – ha detto – è difficile difendersi da atti del genere che, seppure con ogni probabilità riconducibili a una ragazzata, sono comunque gravissimi e denotano inciviltà, arretratezza culturale e assoluto disinteresse verso il bene pubblico». E, già dai prossimi giorni, Sistema Ambiente istituirà un servizio di sorveglianza h24, fino alla catalogazione e rimozione dei reperti rinvenuti.

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