SIENA – L’Università di Siena ha inaugurato il 785° anno accademico con l’intervento del premio Nobel Giorgio Parisi.
Il fisico ha lanciato un allarme sull’intelligenza artificiale (IA): «Non possiamo lasciare il suo sviluppo nelle mani di quattro grandi compagnie».
Durante la cerimonia di apertura, svoltasi mercoledì 26 novembre nell’Aula Magna del Rettorato, Parisi ha tenuto una lectio magistralis dal titolo «Intelligenza Artificiale, ricerca e applicazioni». Il fisico ha sottolineato l’urgenza di istituire un centro di ricerca europeo pubblico dedicato all’IA, capace di formare esperti indipendenti e di offrire consulenza alle istituzioni: «Non possiamo affidarci alle grandi corporation per regolamentare l’intelligenza artificiale, serve un’organizzazione pubblica e autonoma».
Parisi ha illustrato inoltre il ruolo strategico del Biotecnopolo di Siena, di cui è consigliere, evidenziandone le tecnologie d’avanguardia basate sull’intelligenza artificiale. Dopo un avvio rallentato a causa di ritardi e assunzioni solo recenti, il centro ha ora avviato importanti attività di ricerca in ambito vaccini e sviluppo di nuovi farmaci contro pandemie. Il Nobel ha ricordato la complessità della sfida terapeutica, citando come esempio la rapida obsolescenza degli anticorpi monoclonali, e ha confermato lo studio di nuove soluzioni farmacologiche adattabili alle malattie in rapido mutamento.
L’evento ha visto anche l’intervento del Rettore Roberto Di Pietra, che ha posto al centro della sua relazione sul futuro delle università la necessità di una loro ridefinizione nel XXI secolo. Di Pietra ha invitato a conciliare identità e cambiamento, immaginando un ateneo resistente e flessibile. In vista degli 800 anni dell’Università nel 2040, ha presentato il progetto «Venti, Quaranta, Ottocento», che raccoglierà contributi inediti da personaggi illustri per riflettere sull’evoluzione futura dell’istituzione.
Sono intervenuti anche rappresentanti della Nantong University cinese, del Consiglio studentesco e del personale tecnico-amministrativo. Il professor Massimiliano Guderzo ha poi offerto la prolusione «Dal multilateralismo al mondo unito», richiamando a una responsabilità etica globale verso l’unità e la sostenibilità ambientale.
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