FIRENZE – Sulla questione Keu l’assessore all’ambiente della regione Toscana Monia Monni passa all’attacco rispondendo in Consiglio regionale ad un’interrogazione consigliere regionale Pd, Francesco Gazzetti sulle attività di monitoraggio e di bonifica sui territori interessati.

“Voglio ricordare che la Giunta regionale ha deliberato di partecipare al procedimento penale per esercitare i diritti della parte offesa. Non appena sarà fissata l’udienza preliminare potremo costituirci parte civile nel processo che vede la Regione vittima di comportamenti criminali molto gravi e aggravati dai connotati di stampo mafioso che hanno inferto una ferita dolorosa al nostro territorio” ha detto l’assessore.

Monni ha poi ricordato che la Regione Toscana ha “attivato articolate procedure amministrative per individuare i soggetti responsabili della contaminazione e interventi di messa in sicurezza di emergenza per la tutela dei comparti ambientali”. L’obiettivo, ha spiegato, è “fare tutto quanto nella nostra possibilità per fare in modo che chi ha inquinati paghi e che a pagare non siano i cittadini”. Rispondendo poi sulla possibilità che ci siano altri siti contaminati, Monni ha detto che “è da tempo in corso un’attività di ricognizione su scala regionale condotta da Arpat in collaborazione con l’autorità giudiziaria. E’ un percorso ampio i cui esiti dovranno essere trasmessi alla Procura perché potrebbero costituire notizie di reato”. E, ha concluso, “non si possono escludere ulteriori siti”.

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