“L’hai mai bevuto il Brunello? Via, di corsa, a Montalcino. Fosse pure per le mille miglia distante, vale il viaggio”. Lo scriveva Luigi Veronelli nella primavera del 1986, ma il Brunello di Montalcino continua a valere la corsa, anche a pedali.

Dopo 11 anni, è tornata a sfrecciare tra le strade del piccolo e antico borgo medievale toscano il Giro d’Italia, che ha fatto tappa nelle terre del vino simbolo dell’eccellenza made in Italy con la Brunello Wine Stage. E per l’occasione Montalcino si è colorata di rosa con le sue strade bianche ‘eroiche’ e i suoi vessilli a sventolare dai bastioni della Fortezza trecentesca. Proprio a Montalcino – primo caso in Italia – è nato quel fenomeno che oggi viene definito enoturismo, dove alla fine degli anni Quaranta una storica azienda produttrice ha aperto le sue porte al pubblico con visite guidate e degustazioni. E sempre nel piccolo comune toscano è stata fondata la prima enoteca pubblica del Belpaese per la vendita di vini e prodotti locali. “Per tutti noi aver riportato la corsa rosa a Montalcino, in un anno così difficile, è motivo di orgoglio e vuole essere il segnale che guardare con ottimismo e fiducia ad una ripartenza del nostro territorio, è possibile – ha detto il Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli. “Il vino e il ciclismo sono il risultato delle imprese degli uomini. In entrambi i casi essi rappresentano un concentrato di pazienza, talento e fatica” – ha aggiunto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci.

Uno scenario di vigne, boschi e polvere che ha accompagnato i ciclisti a Montalcino meta scelta da molti sportivi. La fuoriclasse olandese delle due ruote Chantal Van Den Broek-Black si allena due-tre volte l’anno nel piccolo comune toscano. Brunello amato anche dalle leggende dell’Nba Lebron James e Scottie Pippen che sui social non hanno fatto mistero di apprezzare il vino simbolo del made in Italy. E quest’anno la mattonella che celebra la vendemmia 2020 è stata realizzata dalla nuotatrice Federica Pellegrini. Vino ma non solo. Montalcino, patria anche del tartufo bianco delle Crete Senesi, ha avanzato la candidatura italiana a Patrimonio immateriale dell’Unesco della “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia”. La decisione è attesa nel dicembre prossimo.

“E’ veramente una follia, non ci credo neanche io. Non avrei mai penato di cogliere la mia prima vittoria in un grande giro ma il team ha creduto in me ed è qualcosa di fantastico”. Così Mauro Schmid, il vincitore dell’11esima tappa del Giro d’Italia, la Brunello di Montalcino Wine Stage dopo l’arrivo. “Aspettavo da molto questa tappa perché ho fatto le Strade bianche ed oggi volevo andare in fuga. Ho cercato molto presto di partire ma tutti i ragazzi mi stavano a ruota. Nell’ultimo settore il gruppo si è diviso in due parti, io ero rimasto dietro e volevo chiudere il gap. Dopo che ci sono riuscito, ho riposato un po’ le gambe ma non era facile stare davanti. L’ultimo chilometro il mio direttore sportivo mi ha detto di prendere l’ultima curva davanti, mi sono messo davanti, ho lanciato lo sprint lungo e a 50 metri dal traguardo ho capito di avere vinto”.

“Tenere la Maglia rosa mi da tanta fiducia ma devo rimanere coi piedi per terra. Tutti noi sappiamo quanto è duro il Giro d’Italia. Io continuo ad avere tanto rispetto per tutti gli altri corridori”. Lo ha detto Egan Bernal leader del Giro d’Italia dopo l’arrivo della Brunello di Montalcino Wine Stage. “Io penso che questa giornata sia stata importante. Manca ancora tantissimo con tutte le salite, ma sento che sulle salite e sugli strappi sto andando bene”. “Mi sono divertito su questo sterrato – h aggiunto Bernal parlando dei tratti su strada bianca – la parte più complicata è mentale sapendo che puoi cadere o bucare. Il segreto è trovare quell’equilibrio per stare davanti ma per farlo devi prendere dei rischi ed è importante avere una buona squadra. In gara, quando c’è un piano, si riesce a fare tutto quello che si dice la mattina”. “Non me lo sarei aspettato alla vigilia di avere questo vantaggio prima delle montagne – ha concluso Bernal – Con il mio allenatore avevamo pensato di arrivare a questo punto del Giro con un minuto di ritardo su altri corridori. Con gli infortuni che ho avuto alla schiena ho perso degli allenamenti e non sono riuscito a preparare la corsa come volevo. Prima della partenza del Giro avevo un po’ di paura e dei dubbi e non pensavo di poter andare subito così forte”.

Foto Consorzio del vino Brunello di Montalcino

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