La dodicesima medaglia della spedizione azzurra a Londra 2012 parla toscano. Livornese in particolare, sebbene sia arrivata da una disciplina a squadre. È stato infatti Aldo Montano a trascinare la squadra azzurra di sciabola verso un prestigioso bronzo che bissa il risultato già ottenuto a Pechino 2008. Anche in quel caso, nella finalina, venne sconfitta la Russia. E ieri è stato proprio il ruggito del labronico a condurre l’Italia verso l’allungo decisivo nel finale. Da segnalare però anche la grande prova del giovane foggiano Samele, schierato al posto di Tarantino, co-protagonisti dell’impresa olimpica di Montano insieme anche a Occhiuzzi. Si tratta della terza medaglia per la Toscana a cinque cerchi sulle 12 totali conquistate dall’Italia: praticamente, un medagliato su quattro, dopo una settimana di Giochi, viene dal Granducato. Un risultato parziale che non può che inorgoglire tutta la Toscana sportiva.
 
Montano non si ferma Aldo Montano è stato bravo anche a soffrire, soprattutto per il riacutizzarsi dell’infortunio alla coscia destra. Da vero combattente però, non molla mai, proprio come aveva già fatto vedere in mattinata quando aveva firmato un incredibile rimonta sulla Bielorussa nei quarti. «Sono il primo ad arrabbiarmi, non stavo benissimo, ma una una volta che ho preso la decisione di essere qua ho dato il massimo – ha commentato Montano che poi ha sottolineato la sua voglia ancora di vivere soddisfazioni come il bronzo a Londra 2012 – Non ho alcuna intenzione di smettere, voglio esserci anche a Rio de Janeiro». Del resto lo spirito, veramente indomito, del livornese è dalla sua parte. A Londra è arrivato con la scritta "God save the Queen" tinta nella sua acconciatura e durante la cerimonia del podio ha fatto vedere con le mani i numeri "0586" che rimandano al suo profilo Twitter (@aldomontano0586). Insomma, l'animo di un ragazzino ma l'esperienza di un veterano. Anche queste le chiavi del bronzo londinese.

Articolo precedenteSan Gimignano, il Consiglio approva le aliquote Imu
Articolo successivoCristicchi racconta la seconda guerra mondiale. tra musica, ricordi e teatro di scena a Chiusi