ROMA – “Non ho mai avuto dubbi che si sia suicidato”. Per Domenico Mugnaini, giornalista dell’Ansa per quasi un trentennio e profondo conoscitore delle vicende di Banca Mps, la fine di David Rossi non è avvolta nel mistero.

Il cronista, di fronte alla commissione che indaga sulla morte del manager, anche a distanza di anni ha ribadito questa convinzione: “Io, a oggi, non ho trovato un qualcosa che non è suicidio quello di David”. Mugnaini, come ha sottolineato più volte, il responsabile della comunicazione di Montepaschi, lo conosceva bene. Da molto tempo prima che rivestisse questo ruolo. Sempre rapporti professionali, che si erano intensificati da quanto Rossi era entrato in banca. Il giornalista, che ha evidenziato tutto il suo sconforto per l’accaduto, ha raccontato del loro ultimo incontro, avvenuto il 1 marzo 2013: “Trovai David Rossi abbastanza turbato e mi chiese per tre volte se avessi in mano le carte di un’altra inchiesta. Gli risposi che se avessi avuto le carte, le avrei già pubblicate”.

Mugnaini non ha voluto specificare in seduta pubblica di quale indagine si trattasse, chiedendo perciò che l’audizione venisse secretata. Quindi, ha parlato anche di un ultimo contatto telefonico (dai tabulati ne emerge anche uno il giorno successivo), avvenuto il 4 marzo. La conversazione tra i due è di poco antecedente alla mail ‘Help’, con la quale Rossi accennava a Fabrizio Viola, allora amministratore delegato di Mps, la volontà di suicidarsi. “Mi sembrò più tranquillo, scherzammo, gli dissi qualcosa ‘Ti cerchi un altro lavoro?’, lui mi fece una battuta ‘Tu conosci già il nome di chi mi sostituirà?”, ha spiegato Mugnaini, che poi ha spiegato: “Era una delle voci a Siena ma solo una voce, non c’è mai stata conferma di un avvicendamento nel suo ruolo, Profumo e Viola non lo volevano sostituire”.

Il giornalista ha risposto anche a una serie di domande sulla sera del 6 marzo, quando Rossi fu trovato morto nel vicolo di Monte Pio. In particolare, in merito ai magistrati. “Ho incrociato i tre magistrati a Rocca Salimbeni non mi sembra di aver notato il colonnello Aglieco. Credo che i tre stessero uscendo dalla banca, li ho accompagnati fino al vicolo e ho dettato una notizia da via dei Rossi. Nel vicolo non sono entrati tutti e tre i magistrati. Nastasi e Natalini sono immediatamente andati via, Marini è rimasto”, ha concluso Mugnaini, che poi è passato un’altra volta in modalità secretata quando gli è stato chiesto dei presunti festini. L’audizione è andata avanti così per un’altra cinquantina di minuti, prima di terminare senza più dichiarazioni pubbliche.

Successivamente è entrato il vice-ispettore di polizia Livio Marini, che era già stato ascoltato a novembre. Si tratta dell’agente che ha girato il video nell’ufficio di Rossi prima del sopralluogo dei magistrati. Il confronto, voluto dalla commissione per alcuni chiarimenti, è stato subito oscurato.

Articolo precedenteOspitalità della discordia: i profughi ucraini negli alberghi diventano un caso
Articolo successivoMezzi militari nel Senese. Colonna entra nella Siena-Bettolle: “Mai così tanti”