procura firenzeLa Procura di Firenze sta compiendo accertamenti sull’acquisto, nel 2012, di una quota del 4% del Monte dei Paschi di Siena da parte della famiglia Aleotti cui fa capo il gruppo farmaceutico Menarini. La partecipazione, costata 178 milioni, è recentemente scesa all’1% con una perdita dichiarata di 70 milioni. A riportare oggi la notizia è il quotidiano La Repubblica, secondo il quale una delle piste che i magistrati fiorentini stanno seguendo è che il denaro utilizzato per l’acquisto delle azioni provenga dalla provvista di fondi “neri” accumulati in 30 anni dal patron Alberto Aleotti. 

S’indaga anche in Svizzera Accuse che la famiglia ha sempre respinto e che avevano portato al sequestro di un miliardo e 120 milioni, poi annullato dal riesame e dalla Cassazione. Secondo le ipotesi al vaglio della Procura che ha sempre contestato il reato di riciclaggio, anche il denaro usato per l’ingresso in Monte dei Paschi, ricostruisce sarebbe di provenienza illecita. All’origine ci sarebbe il deposito di una parte della somma dissequestrata presso la fiduciaria Ubs di Milano. Dalla stessa Ubs, in Svizzera, la famiglia Aleotti avrebbe ottenuto un prestito di 400 milioni garantito da quel deposito ed i magistrati fiorentini si appresterebbero ad una rogatoria nella Repubblica elvetica. 

Il ruolo di Finamonte La partecipazione in Mps fu acquistata dagli Aleotti attraverso la società Finamonte, iscritta al registro delle imprese nel marzo del 2012, pochi giorni prima dell’annuncio dell’ingresso nella banca. Socio unico di Finamonte, ricostruisce il quotidiano, è Alberto Aleotti. 

Aleotti: «Operazione alla luce del sole» «Siamo dispiaciuti ed amareggiati»: così la famiglia Aleotti in merito all’indagine sull’acquisizione delle quote di Mps. «Il nostro investimento in Mps – afferma la famiglia cui fa capo il grupo farmaceutico Menarini in una nota – è avvenuto per supportare con la nostra visione industriale la terza banca italiana, fortemente legata al territorio toscano dove abbiamo la nostra testa e il nostro cuore e al cui rilancio teniamo particolarmente. E’ stata un’operazione totalmente alla luce del sole – conclude il comunicato – comunicata ufficialmente alla Consob e agli organi di stampa».

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