Sarebbe stato ascoltato per la seconda volta come persona informata sui fatti in relazione al suicidio di David Rossi, il capo area comunicazione di banca Mps suicidatosi lo scorso 6 marzo (leggi), l’Ad dell’istituto senese Fabrizio Viola. Secondo i magistrati che conducono le indagini sarebbero ritenute «interessanti» alcune delle e-mail trovate nel computer di Rossi. Gli inquirenti stanno esaminando i tabulati dei cellulari e del telefono fisso e i documenti trovati nel computer di Rossi, in particolare proprio le e-mail. Meno interessanti, invece, sarebbero le telefonate: anche le ultime fatte e ricevute da Rossi prima di gettarsi dalla finestra del suo ufficio che sarebbero state con alcuni colleghi.

Due ore dai magistrati Da quanto si apprende l'Ad avrebbe confermato che Rossi godeva della fiducia dei vertici della banca tanto che, nel febbraio scorso, era stato chiamato a far parte di un comitato ristretto dei manager dell'istituto senese. Nei prossimi giorni saranno ascoltate altre persone in Procura. L’ad di banca Mps aveva lasciato la Procura alle 13 senza rilasciare dichiarazioni. In un primo momento si era pensato che i Pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, titolari dell'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta, lo volessero sentire proprio su questo filone.

Di Tanno in procura Davanti ai Magistrati, invece, è stato convocato questa mattina anche l'ex presidente del collegio sindacale di Mps, Tommaso Di Tanno, arrivato in Procura poco dopo mezzogiorno. Di Tanno, indagato nella medesima inchiesta, era già stato sentito lo scorso 12 febbraio.

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