FIRENZE – La mattina del Sabato Santo, secondo un cerimoniale di secoli, un gruppo di oltre venti lavoratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore issa davanti all’altar maggiore del Duomo di Firenze il “palo della Colombina”.

Di legno di abete bianco, alto 9 metri e pesante circa 500 chili, è uno degli elementi principali utilizzati durante lo “Scoppio del Carro” che si tiene la mattina di Pasqua a Firenze.

Il “palo della Colombina”, riposto di anno in anno in un magazzino dell’Opera a fianco del Duomo, è portato, utilizzando un antico carretto, fin davanti al coro dove è scaricato a terra e agganciato in cima con tre funi. Quella centrale, lunga 105 metri, è calata dall’interno della Lanterna della Cupola del Brunelleschi, grazie a un antichissimo argano azionato a mano da sei persone; le altre due, dette “venti”, sono tenute in tiro da altrettanti operai e restaurati disposti sui lati nord e sud del primo ballatoio della Cattedrale. A questo punto inizia la fase più delicata: i tre cavi devono essere tirati contemporaneamente per trovare la corretta posizione di equilibrio e mettere il palo in verticale, pronto per il cavo di metallo (anticamente una corda spalmata di grasso) che lo collegherà al carro e su cui “correrà” la Colombina accesa al canto del Gloria.

Il primo “Scoppio del Carro” con l’utilizzo della Colombina risale ai tempi del pontificato di Papa Leone X, secondogenito di Lorenzo Il Magnifico, nel 1515 – 1520. La tradizione insegna che quando il percorso della Colombina viene completato senza spegnersi, né fermarsi, sarà di buon auspicio per un anno di prosperità per la città di Firenze. La Colombina, simbolo sia religioso che laico, rappresenta la luce della Resurrezione del Cristo che scaturisce dalla vittoria sulla morte e si diffonde ai fedeli attraverso l’accensione del Carro di Fuoco.

 

 

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