Il settore terziario toscano è il più solido d’Italia, ma servono maggiori investimenti sulla qualità dei servizi. Questa la fotografia del terziario toscano scattata durante il convegno di Legacoop Servizi Toscana “I servizi sono inutili. Anzi indispensabili – Il terziario e le sue trasformazioni in tempo di crisi”, che si è svolto stamattina all’auditorium di Sant’Apollonia a Firenze. All’iniziativa, introdotta dal presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini, hanno partecipato tra gli altri il direttore del Censis Giuseppe Roma, il presidente della Regione Enrico Rossi, quello di Anci Toscana Alessandro Cosimi e il presidente di Legacoop Toscana Stefano Bassi.


Gli occupati –  Duecentonovantaquattromila aziende, poco meno di un milione di posti di lavoro. Gli occupati nel sistema dei servizi toscano rappresentano il 67% del totale regionale e nel terziario privato, durante il biennio 2008-2009, sono aumentati del 2% nonostante a livello nazionale lo stesso dato abbia avuto un segno negativo (-0,6%). Ma, allo stesso tempo, si registra anche che molte aziende toscane delocalizzano in Paesi a sviluppo avanzato, per essere più vicine ai mercati di sbocco e per poter contare su una qualità più alta dei servizi. Il direttore del Censis ha presentato un’indagine sul settore terziario regionale che illustra come la crisi economica abbia colpito anche questo settore, ma “le performance del sistema dei servizi toscano appaiono decisamente migliori rispetto alla media della macroarea, soprattutto in termini di variazioni nel numero di occupati”.


Il terziario – Il terziario toscano, al pari di quello nazionale, è ormai “un sistema composito”: le attività immobiliari, l’informatica e la ricerca danno il contributo maggiore (31,5%) alla formazione del valore aggiunto di tutto il terziario regionale; seguono il commercio con il 17,1%, i trasporti, la logistica e le comunicazioni (9,9%), la pubblica amministrazione con il 7,8%, l’intermediazione monetaria e finanziaria con il 7,7%. Il presidente di Legacoop Servizi Toscana, Angelo Migliarini, ha spiegato chi sono i lavoratori che operano nel sistema dei servizi regionale. “L’80% sono donne, il 60% giovani altamente scolarizzati e c’è una presenza diffusa di lavoratori migranti: si tratta di dati in assoluta controtendenza con gli altri segmenti dell’economia”. Eppure, ha aggiunto Migliarini nella sua relazione, “continuiamo a percepire un deficit di attenzione verso questo comparto. Molte imprese toscane delocalizzano in Paesi a sviluppo avanzato (Francia, Germania, Stati Uniti) e lo fanno non certo per risparmiare sul costo del lavoro ma per essere più vicine ai mercati di sbocco e per giovarsi di un livello più qualificato di servizi”.


I numeri di Legacoop servizi Toscana – Le 400 cooperative che aderiscono a Legacoop Servizi Toscana operano in settori molto diversi tra loro: multiservizi e global service, ristorazione e ambiente, logistica e trasporti, turismo, cultura e tempo libero, servizi sociali, professioni e servizi knowledge intensive. In queste cooperative trovano attualmente lavoro 25.700 persone, di cui 10.650 operano nella cooperazione sociale e oltre 500 lo fanno nonostante una condizione socialmente svantaggiata. Il valore complessivo della produzione è di 950 milioni di euro. Nel 2009 gli addetti sono aumentati del 4,6% e il fatturato dell’1,5% rispetto all’anno precedente.


Firenze

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