ansaldobredaFinmeccanica vende AnsaldoBreda e Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi. Lo comunicano le due società, sottolineando di aver firmato accordi vincolanti per l’acquisto da parte di Hitachi «dell’attuale business di AnsaldoBreda, a esclusione di alcune attività di revamping e di determinati contratti residuali, e dell’intera partecipazione detenuta da Finmeccanica nel capitale sociale di Ansaldo Sts, pari a circa il 40% del capitale sociale». La chiusura simultanea delle operazioni è prevista nel corso del 2015 «ed è soggetta alle specifiche condizioni tipiche per tale tipo di operazioni, quali autorizzazioni regolamentari ed antitrust». I giapponesi ,quindi, acquisiscono il polo ferroviario della partecipata statale Finmeccanica, Ansaldo Breda che ha stabilimenti a Pistoia, Napoli e Reggio Calabriaì e Ansaldo Sts, la punta di diamante del segnalamento e della sicurezza ferroviaria.

Il commento La vendita delle attività di Finmeccanica nel trasporto ferroviario «rappresenta una tappa importante nella realizzazione del nostro piano industriale che mira a focalizzare e rafforzare il gruppo nel core business hi-tech aerospaziale, difesa e sicurezza». Lo afferma l’amministratore delegato Mauro Moretti, sottolineando che le cessioni di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi «confermano il nostro impegno nel realizzare gli obiettivi economici e finanziari per ridurre significativamente il debito netto. Hitachi – aggiunge Moretti – ha espressamente riconosciuto il know-how e l’expertise conferiti da AnsaldoBreda e da Ansaldo Sts. Sono sicuro che entrambe le società ricopriranno un ruolo chiave nel futuro sviluppo del business di Hitachi Rail in tutto il mondo, facendo leva sui centri di eccellenza nei sistemi ferroviari e nel trasporto metropolitano».

La cessione a Hitachi Al termine di una procedura competitiva, Finmeccanica ha selezionato Hitachi «quale migliore partner industriale per assicurare al proprio business dei trasporti un posizionamento di successo nel lungo termine». L’integrazione con Hitachi «assicurerà il miglior futuro possibile ai business di Ansaldo Sts e di AnsaldoBreda e ai loro dipendenti, rappresentando un passo fondamentale nella implementazione del piano industriale di Finmeccanica, la quale diventerà una società interamente concentrata su aerospazio, difesa e sicurezza». Con queste operazioni il debito netto del gruppo Finmeccanica a fine 2015 si ridurrà di circa 600 milioni, con una plusvalenza netta complessiva pari a circa 250 milioni. Il prezzo di acquisto delle azioni di Ansaldo Sts è di 9,65 euro per azione, per un corrispettivo complessivo pari a 773 milioni. Il prezzo concordato «è soggetto a possibili aggiustamenti in negativo prima del closing nel caso in cui Ansaldo Sts approvi la distribuzione di dividendi, acconti su dividendi, ovvero altre distribuzioni (in tal caso, l’ammontare del dividendo o riserva o altra distribuzione o acconti sui dividendi corrisposti per ciascuna azione verrà dedotto dal prezzo di acquisto per azioni da versare in favore di Finmeccanica)». Il corrispettivo totale netto «da corrispondere a Finmeccanica in base all’accordo di acquisto dell’attuale business di AnsaldoBreda, comprensivo del patrimonio immobiliare, ammonta a 36 milioni e Finmeccanica aggiornerà le guidance di gruppo per l’intero 2015 al completamento della transazione». A seguito delle acquisizioni, Hitachi lancerà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni di Ansaldo Sts. La cessione di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts hanno lanciato l’ottimo avvio per Finmeccanica a Piazza Affari: il titolo, il migliore tra quelli a elevata capitalizzazione della Borsa milanese, sale del 4% a 11,4 euro. Corre anche Ansaldo Sts: la quotata in avvio segna un aumento del 7% a 9,45 euro.

Le preoccupazioni degli addetti «Il livello di preoccupazione rimane alto, in attesa di conoscere quale sarà il piano industriale della multinazionale giapponese». Lo ha detto Jury Citera, segretario provinciale della Fim-Cisl di Pistoia. «Ci preoccupa anche la situazione dell’indotto – ha aggiunto – perché oggi nello stabilimento pistoiese sono presenti circa 250 lavoratori di ditte esterne, ma sul territorio pistoiese sono diverse centinaia i lavoratori dell’indotto Breda e non possiamo permetterci che esperienze e forza lavoro vadano disperse. Il rischio che temiamo – ha aggiunto Marco Fontana, Rsu AnsaldoBreda – è di diventare solo stabilimenti produttivi. Noi a Pistoia da sempre abbiamo fatto tutto il ciclo produttivo dal commerciale alla progettazione, quindi rivendichiamo il ruolo fondamentale della testa dell’azienda che vogliamo rimanga qui».

Regione chiede incontro a Hitachi «Alla Regione preme in particolare conoscere il piano industriale e il ruolo che si intende attribuire allo stabilimento di Pistoia, in una regione dove la presenza di imprese e competenze nel settore ferroviario è forte e consolidata» ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi commentando l’accordo di Finmeccanica con Hitachi. «Le prime notizie relative al valore dell’acquisto, – osserva il governatore – fanno pensare ad una positiva operazione d’investimento per rafforzare la presenza del colosso giapponese nel settore della mobilità su ferro. Personalmente, sia io che il sindaco di Pistoia, con cui stamane mi sono sentito telefonicamente, siamo interessati quanto prima ad incontrare la dirigenza di Hitachi. La Regione è disponibile a fare investimenti in valore aggiunto e a sostegno del processo formativo», rileva Rossi, sottolineando che sarà sostenuto «ogni progetto che punta alla qualità del prodotto e dell’occupazione. Lo faremo – puntualizza il presidente toscano – anzitutto attraverso i fondi europei. Siamo pronti a fare tutto quello che si rendesse necessario a questo scopo».

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