L'imam di Colle Val d’Elsa e Perugia, Abdel Quader Mohamed con il rabbino Crescenzo Piattelli

foto_gruppoUn incontro a Siena dal sapore quasi storico, domenica mattina, nella Sinagoga di vicolo delle Scotte. Si sono dati appuntamento per dialogare di religione e non solo il rabbino Crescenzo Piattelli, il parroco don Antonio Leopardi, l’imam di Colle Val d’Elsa e Perugia, Abdel Quader Mohamed, e la pastora della chiesa valdese Milena Martinat. Insieme a loro anche il Prefetto di Siena Renato Saccone. L’occasione era la Giornata europea della cultura ebraica che ha proposto alla città una serie di iniziative tra cui l’apertura straordinaria della Sinagoga con un concerto di musiche ebraiche, le visite guidate in Pinacoteca per la mostra dedicata a Piero Sadun (aperta fino al 10 gennaio) e, appunto, un incontro interreligioso promosso dalla comunità ebraica di Siena e dal suo rabbino.

L'imam di Colle Val d’Elsa e Perugia, Abdel Quader Mohamed con il rabbino Crescenzo Piattelli
L’imam di Colle Val d’Elsa e Perugia, Abdel Quader Mohamed con il rabbino Crescenzo Piattelli

Il Rabbino: «Un evento storico» «Un evento importante, a suo modo storico. Il fatto stesso di incontrarci e dialogare è un evento molto significativo», ha detto in apertura dell’incontro Crescenzo Piattelli. La conversazione è proseguita per un paio d’ore con molta intensità e con la partecipazione dei presenti , in cui ognuno ha teso a valorizzare i punti in comune alle tre religioni monoteiste, nell’auspicio di un «dialogo all’infinito», il solo che può valorizzare le differenze di ognuno nella reciproca comprensione.

pubblicoIl Prefetto: «Comune idea di futuro basata su rispetto e comprensione» «Siena potrebbe essere un esempio per il mondo di come nella ricchezza delle differenze, penso al Palio e alle sue contrade, vi si trovi anche la ragione di una unità superiore, il bene per la Città – così il prefetto Renato Saccone -. L’auspicio che può venire da questa giornata è proprio nel riuscire a creare occasioni di dialogo, perché una comunità, come una città, oltre ad avere salde radici deve avere anche una comune idea di futuro e convivenza, forte di un patto fondato sul rispetto reciproco e la comprensione».

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