Operai costretti a lavorare fino a 10 ore al giorno sei giorni la settimana e pagati anche meno di 400 euro al mese, per una paga oraria di circa 1,28 euro. Accadeva in ditte calzaturiere a Empoli, gestite da due cinesi, coniugi, arrestati dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e caporalato. Il Gip di Firenze, su richiesta del Pm Christine Von Borries, aveva disposto l’arresto in carcere anche per il figlio della coppia, che tuttavia al momento è irreperibile, si troverebbe in Cina.

Assunti a nero o finti part time Secondo le indagini, i lavoratori, per lo più africani, tra cui diversi dal Gambia, erano assunti completamente al nero o con contratti formalmente part-time ma poi lavoravano 10 ore al giorno, festivi compresi. I migranti africani, è emerso dalle indagini della Guardia di finanza, sono preferiti come operai poiché considerati più facilmente sfruttabili in quanto privi sia di alternative lavorative, sia delle risorse necessarie per denunciare un eventuale sfruttamento sul luogo di lavoro, sia essendo meno consapevoli dei propri diritti sindacali rispetto a lavoratori provenienti da altri continenti.

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