1Possono una partita e una stagione intera decidersi nel giro di pochi minuti? Si, può accadere. Basti vedere il fallo di Rodriguez su Llorente, con conseguente espulsione per l’argentino, e poi ammirare il calcio di punizione di Pirlo che decide match e qualificazione in favore della Juventus in Europa League. Sbagliato però limitarci a questo, sebbene sia doveroso parlare di quello che è successo a 20 minuti dal termine di Fiorentina-Juve. Vero e proprio atto decisivo di una sfida bella e appassionante, colorata dal calore e dalla passione del pubblico sugli spalti e che riecheggerà a tempo nella memoria insieme al suono indelebile di quegli scroscianti applausi ricevuti dalla Viola al termine dell’incontro. «Non dobbiamo avere rimpianti, abbiamo fatto il massimo. Sono orgoglioso di questa squadra, siamo usciti in seguito ad un episodio – ha detto a fine partita l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella -. Nel primo tempo abbiamo avuto molte occasioni. I miei giocatori hanno giocato con coraggio e sono orgoglioso anche del pubblico di Firenze. So quanto gli possa essere costato quel tributo finale. E quindi li ringrazio».

4Juve vincente grazie al cinismo e al colpo di classe di Pirlo Fiorentina-Juventus è stato uno spot per il calcio. All’interno di una stagione in cui la compagine gigliata ha messo più di un grattacapo agli uomini di Conte, consacrati come squadra più forte d’Italia dalla Serie A, ma che in Europa League ha dovuto faticare e non poco per avere la meglio su una Fiorentina cui si può rimproverare poco o nulla. Decide tutto il colpo di classe su punizione di Pirlo, immagine alla “Slyding doors” di una contesa in cui il tentativo – molto simile – avuto in precedenza da Borja Valero è stato neutralizzato agilmente da Buffon. Mentre il tiro del numero 21 bianconero ha battuto inesorabilmente un Neto che poi, nel finale di partita, ha saputo essere decisivo evitando che il passivo fosse più pesante quando la squadra è rimasta in inferiorità numerica. Il tutto si riassume in una parola: cinismo. Quello che hanno i campioni indiscussi come il centrocampista della Juventus e della Nazionale di Prandelli. Una dote cui deve ambire adesso il team di Montella dopo aver dimostrato, nei fatti, di saper produrre (e bene) tanto bel gioco. «La Fiorentina ha giocato molto bene, ha avuto dignità e forza, solo un tiro ha fatto la differenza. Purtroppo – ha sottolineato il patron viola Diego Della Valle -. Dobbiamo fare i complimenti a questa squadra che ha fatto una grande partita. Rifarsi in Coppa Italia? Prima o poi ci toccherà».

2 E adesso il finale di stagione Nessun rimpianto, dunque, e carica per finire una stagione in crescendo dove, all’orizzonte, si scorge già la finale di Coppa Italia con il Napoli (estromesso dai quarti di finale di Europa League dopo il 2-2 casalingo con il Porto) che avrà una sorta di anticipazione nel match di domenica in campionato al San Paolo. Una prova generale, in cui portarsi dietro il bagaglio di esperienze già maturato nell’ottima Europa League disputata dalla Fiorentina, sconfitta solo in un’occasione: per l’appunto contro la Juve. Viola fuori dall’Europa ma a testa altissima e con un rapporto rinsaldato con una piazza che ama spasmodicamente il team gigliato. Sebbene questo sia un aspetto che mai è stato messo in dubbio. «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questa competizione – ha detto a fine partita Borja Valero -. I nostri tifosi? Devo ringraziare tutta la città per il sostegno. Dobbiamo applaudire i tifosi che hanno fatto di tutto per noi». Il finale di stagione, per Montella e soci, sarà l’occasione migliore per restituire il favore a Firenze.

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