All’interno delle vicende, dei fatti e delle cronache sportive – e del calcio in particolare – si celano sempre delle storie da raccontare. Storie tra le righe, a volte sommerse a volte no, ma sempre di grande significatività dal punto di vista emotivo. Per l’Ac Siena, le difficoltà economiche che sta attraversando la società hanno un nome e un cognome: Niccolò Giannetti.
 
Il rinnovo e la partenza La sua faccia alla conferenza stampa del rinnovo del contratto che lo legava fino al 2015 alla Robur era tutt'altro che felice. All'orizzonte c'era il trasferimento al Catania, in una squadra sì di Serie A ma al contempo ultima in classifica e feudo argentino difficile da scardinare per un senese di 23 anni. Poi la partita della sera contro la Fiorentina, la concreta possibilità di non poterla giocare per l'imminente partenza. Invece qualcosa nel pomeriggio di giovedì scorso era cambiato, la trattativa con gli etnei si era bloccata e Niccolò Giannetti, senese del Valdimontone e attaccante della Robur con 7 gol all’attivo nel campionato di Serie B, aveva potuto indossare per l'ultima volta la maglia del Siena per affrontare una sfida che aveva vissuto da tifoso della curva negli anni scorsi.
 
Giannetti con le valigie in mano Nelle ore successive si era presentato poi il Verona, ambiente decisamente diverso da Catania e situazione esaltante per la stagione in corso: prospettiva interessante, se non fosse per l'inghippo del parcheggio in prestito allo Spezia e dell'esordio in Serie A rimandato. Inoltre per Giannetti di fronte c'è un problema non da poco, trovarsi contro il suo Siena giovedì 17 aprile al Picco: un'ipotesi che probabilmente, in questa settimana di trattative, non aveva proprio considerato. D'altronde, e in questo caso non possiamo parlare di stucchevole retorica, stiamo parlando di un ragazzo cresciuto con la maglia del Siena addosso, di un senese e contradaiolo doc, tra i primi a scendere il palio vinto dalla sua contrada dal palco dei capitani nell’agosto 2012.
 
Giannetti-Robur, amore incondizionato e travagliato Inutile sottolineare come un altro non avrebbe mai rinnovato il contratto con la società. Giannetti lo ha fatto permettendo al Siena di guadagnare soldi utili per la sopravvivenza a discapito di opportunità anche più stimolanti che potevano concretizzarsi dopo giugno. Possiamo parlare davvero di storia da “Libro Cuore” questa volta, con la certezza che l'ex numero 7 della Robur, in condizioni societarie normali, non avrebbe mai lasciato Siena se non per un'offerta irrinunciabile. Partito Giannetti (a breve l'ufficialità dell'affare ndr), in casa Siena serve un attaccante e al momento le trattative in corso riguardano Moscardelli del Bologna e Fabbrini del Watford: il primo, “barba-mania” a parte, garantirebbe un'esperienza notevole in Serie B e uno spessore tecnico all'altezza, mentre il secondo sarebbe garanzia di qualità ma incertezza in quanto a continuità.
 
Sul futuro della Robur Quello che è lampante è il momento delicatissimo della società, alle prese con problemi di gestione ordinaria e di impostazione futura. La buona notizia è il primo incontro congiunto tra il sindaco di Siena Bruno Valentini, l'assessore allo sport Leonardo Tafani, il presidente Massimo Mezzaroma e i rappresentanti del tifo bianconero in programma mercoledì 12 febbraio alle 17,30 a Palazzo Comunale. Un'occasione importante anche per parlare del progetto stadio che il patron della Robur dovrebbe presentare nei prossimi giorni, con una premessa però ribadita anche dal sindaco Valentini ai microfoni di Radio Siena e Siena Tv: «Il progetto stadio non può essere l'unica salvezza per il Siena. Il proprietario della squadra deve garantire la continuità aziendale, altrimenti non possiamo ragionare di niente. Poi possiamo parlare dello stadio. La Robur non può e non deve fallire».

Articolo precedenteA San Gimignano la Giornata della Memoria tra i banchi. Gli studenti apprendono l’orrore dei lager
Articolo successivoTbc in istituto alberghiero a Montecatini, 12 studenti positivi. Scatta il protocollo di sorveglianza sanitaria