Le società partecipate dalla Regione Toscana diminuiranno e dovranno essere strategiche. Senza generare perdite persistenti e garantendo un equilibrio economico duraturo. Non potranno infatti più chiudere i bilanci di esercizio in perdita per due anni consecutivi. E’ bastato questo annuncio della Regione Toscana che ha presentato le linee essenziali del piano di razionalizzazione delle società partecipate per il 2016 per riportare alla luce il destino delle Terme di Casciana e riaprire una ferita mai chiusa nella cittadina pisana.

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Luca Fracassi

«La notizia apparsa sulla stampa di un imminente disimpegno della Regione nella partecipazione azionaria delle Terme di Casciana non ci coglie impreparati – è andato all’attacco dell’Amministrazione comunale di Casciana Terme Lari Luca Fracassi, consigliere comunale della Lista civica “Insieme è Possibile” – se ne parla da anni ma l’attuale quadro normativo lascia ormai poco margine di tempo per agire. Quello che ci sorprende e ci amareggia è il silenzio assordante del sindaco Terreni e della sua maggioranza sulla vicenda. Da mesi chiediamo un’assemblea pubblica per discutere del futuro della maggiore azienda turistica del comune ma ci sono sempre pervenute risposte vaghe».

Con il nuovo piano di razionalizzazione, a conti fatti, delle 23 società a fine 2014 nel portafoglio regionale, anno a cui si riferisce anche l’ultimo rapporto approvato, resteranno al massimo nel patrimonio della Regione dieci società: Fidi Toscana, ovvero la finanziaria di cui la Regione è socio di maggioranza con oltre il 46 il per cento delle azioni, l’Agenzia regionale Recupero Risorse e Sviluppo Toscana, tutte e due società in-house, e le società nel comparto delle infrastrutture e della logistica (ovvero Toscana Aeroporti, Ala Toscana, Seam spa, Interporto Vespucci, Interporto Toscana Centrale, Cet e Italcertifier, acquisita con l’11 per cento nel 2015). Considerando le società nel frattempo fuse e quelle già dismesse o in liquidazione, la Regione dovrà liquidare la società Logistica Scarl ed uscire da sette società: Banca Etica, Arezzo Fiere e Congressi S.p.a, Firenze Fiera S.p.A. e Internazionale Marmi e Macchine S.p.A. di Massa e Carrara, Terme di Chianciano Immobiliare S.p.A., Terme di Montecatini Immobiliare S.p.A e Terme di Casciana S.p.A. appunto.

Il nodo del contendere rimane quello del futuro delle Terme e n particolare quello della gestione del ramo aziendale di Villa Borri che la giunta Vannozzi, ultima amministrazione comunale di Casciana Terme prima della fusione con lari, aveva individuato come il “ramo secco” da tagliare per il bene dell’azienda. «Denunciamo ancora una volta con forza che quel ruolo che il Comune ha sempre avuto quale socio conoscitore del funzionamento dell’azienda e del territorio, vicino alla preoccupazioni dei dipendenti e dei piccoli e grandi problemi quotidiani di gestione, è venuto meno con la giunta Terreni: gli assessori di Casciana Terme sono più impegnati a presidiare gli uffici del palazzo comunale di Lari che a curare il territorio, il sindaco Terreni sembra non appassionarsi troppo alle vicende termali. Sarebbe grave che il comunicato regionale l’avesse colto di sorpresa come un brusco risveglio da un sogno in cui in paese tutto va bene. Una notizia che invece lo richiama alla realtà, fatta di difficoltà e di incertezza, messa nero su bianco dal socio Regione».

Infatti nella relazione tecnica al piano di razionalizzazione delle società partecipate della Regione Toscana, si «può leggere con estrema chiarezza – sottolinea ancora Fracassi – che Terme di Casciana Spa è inserita nell’elenco delle società non strategiche da dismettere progressivamente; si evidenzia con chiarezza che i risultati negativi della partecipata indiretta si riflettono sulla società immobiliare, la quale ha fatto registrare nel 2014 un risultato negativo. Inoltre la Regione, riferendosi alla società di gestione Bagni di Casciana srl, aggiunge che in sede di monitoraggio del Piano Industriale per l’anno 2014 gli obiettivi economici non sono stati rispettati. L’evoluzione positiva del quadro economico è legato all’affidamento della gestione del ramo aziendale Villa Borri che dovrebbe consentire di ridimensionare la struttura dei costi aziendali».

«Quello che noi vogliamo dalla Regione – ha detto il Sindaco Mirko Terreni – e su questo nell’ultimo anno abbiamo lavorato, è la garanzia di una forte attenzione al comparto termale, quale settore indubbiamente strategico per lo sviluppo di territori come il nostro caratterizzati dalla presenza di strutture termali, ma in generale per lo sviluppo di una fondamentale infrastruttura turistica e sanitaria della Regione Toscana».

 

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