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PISA – “No a futuri accordi solo con le università e gli enti di ricerca israeliani implicati nelle violenze a Gaza e in Cisgiordania”. Di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti, anche la Scuola Normale di Pisa, dopo l’Università degli studi di Pisa (LEGGI), ha scelto di non restare in silenzio.

Lo scorso martedì 22 luglio, il Senato Accademico della Scuola Normale ha votato a maggioranza “una mozione che rafforza e dà continuità alla linea di condotta già intrapresa nel marzo 2024, in merito al cosiddetto dual use, ovvero l’uso della ricerca accademica a fini civili o militari.

Ma la deliberazione votata martedì va oltre. Di fronte a quella che la mozione definisce “catastrofe umanitaria”, aggravata dalla “distruzione sistematica delle infrastrutture sanitarie, scolastiche e universitarie nella Striscia di Gaza”, la Normale si è impegnata a “non stringere nuovi accordi o collaborazioni con istituzioni accademiche israeliane che risultino coinvolte, direttamente o indirettamente, nell’occupazione e nella violenza ai danni della popolazione civile palestinese”.

Una presa di posizione netta, ma non generalizzata: l’ateneo ha infatti respinto la proposta di boicottaggio indiscriminato nei confronti di tutte le università israeliane, avanzata dalla Classe di Scienze politiche e sociali. La decisione della Normale, invece, distingue tra le istituzioni ufficiali e i singoli studiosi: viene incoraggiata la collaborazione individuale con ricercatori israeliani, soprattutto se attivi nella difesa dei diritti umani, e con organizzazioni che promuovono il dialogo e la pace.

“Crediamo – si legge nella mozione – che il dialogo transnazionale possa contribuire ad arginare ogni forma di nazionalismo e razzismo e a promuovere i valori umanitari”. In questo spirito, la Normale annuncia anche un rafforzamento della sua partecipazione al programma internazionale “Scholars At Risk”, per offrire supporto concreto a studiosi e studiose in fuga dai conflitti. La mozione stabilisce che l’impegno a non avviare collaborazioni con istituzioni coinvolte nella repressione e nell’occupazione resterà valido fino al cessate il fuoco definitivo, alla fine dell’emergenza umanitaria e a concreti segnali di ricostruzione e rispetto dei diritti umani in Palestina.

La decisione si inserisce in un percorso più ampio intrapreso dalla Normale già da tempo: l’istituzione del Panel PASIR (Sicurezza e Integrità della Ricerca), una delega prorettorale per l’uso responsabile della conoscenza, e una collaborazione con il Centro SRV dell’Università di Genova, per garantire che la ricerca rimanga etica, sicura e lontana da usi strumentali.

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