orto2Un orto curato da detenuti per coltivare ortaggi da consumare all’interno del carcere. E’ il progetto che si è concretizzato nella Fortezza di Volterra dallo scorso luglio nell’ambito del progetto “L’Orto, luogo di incontri e di vita” nato dalla collaborazione tra la Direzione del Carcere di Volterra, il Comune di Volterra e la Confraternita Misericordia. Tre detenuti hanno usufruito di un regime più attenuato, potendo uscire quotidianamente per recarsi negli spazi aperti extramurari dell’Istituto al fine di curare le aree adibite ad orto e coltivare zucchine, pomodori, peperoncini, Il progetto ha offerto la possibilità ai detenuti interessati di praticare volontariamente un’attività che li rende “temporaneamente liberi”, liberi di pensare e curare la natura, produrre ortaggi che poi consumeranno assieme ai propri compagni nelle loro camere.

orto3Una seconda possibilità Con la presenza del personale della Misericordia di Volterra l’attività si pone anche l’obiettivo di consentire ai detenuti di intrattenere positive relazioni con la comunità esterna, nell’ottica di un graduale reinserimento nella società libera. Obiettivo ulteriore del progetto è quello di far conoscere sempre più la realtà del carcere di Volterra, dando testimonianza che analoghi progetti possono costituire un arricchimento per la comunità locale.

Articolo precedenteLa ‘prima’ sul grande schermo. Il film su Montanelli nelle sale della sua Fucecchio
Articolo successivoMorte Monciatti, il sindaco fa appello al Governo: «Si apra subito un’indagine interna per accertare la verità»