aulaconsiglioArchivate le nomine di maggioranza (presidenza del Consiglio regionale per Eugenio Giani, vice Lucia De Robertis e Antonio Mazzeo segretario dell’ufficio di presidenza), la partita più interessante per le cariche istituzionali del neonato consiglio regionale toscano riguarda la minoranza. Anzi, le minoranze. Suddivisibili in almeno tre tronconi: il Movimento 5 Stelle, la lista del Sì Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori e le forze del centrodestra tradizionale (Fratelli d’Italia-Forza Italia e Lega Nord). Quello che sta emergendo è un tentativo dei moderati di fare cappotto sulle opposizioni grilline e di sinistra: prendendo il ruolo di portavoce dell’opposizione con Claudio Borghi del Carroccio e completando l’opera con l’azzurro Stefano Mugnai alla vice-presidenza del consiglio e il ‘meloniano’ Giovanni Donzelli come segretario di minoranza. Una strategia che viene dettata dalla leggera prevalenza numerica della somma dei consiglieri Fdi-Fi-Lega: 9 contro i 5 del M5S e i 2 della lista Fattori. Quindi, anche con un accordo fra la sinistra e i pentastellati, finirebbe 9 a 7 in favore dei candidati del centrodestra. E fra i consiglieri ‘moderati’ questa decisione si sposa ad un ragionamento: «Noi voteremo compatti per i nostri per gli incarichi d’aula. Il Pd voterà per i propri. Avevamo chiesto di tenere l’opposizione compatta, ma i 5 Stelle hanno rifiutato sdegnati. Sono i numeri che li spingeranno fuori dall’ufficio di presidenza».

I grillini: «Chiederemo la presidenza o la vice-presidenza del Consiglio» Uno scenario al quale ben poco si sente di rassegnarsi Giacomo Giannarelli, candidato governatore dei grillini e capo della pattuglia dei consiglieri regionali del Movimento: «Noi pretendiamo un ruolo di garanzia- ha raccontato -. E’ doveroso per tutte le forze politiche dare una rappresentanza al Movimento che è la seconda forza nel Paese. Chiederemo la presidenza o la vice-presidenza del Consiglio. In ogni caso vorremmo essere presenti nell’ufficio di presidenza, dove è necessaria una figura di garanzia, d’equilibrio e di trasparenza istituzionale. Siamo sicuri che il Pd e tutte le altre forze si assumeranno le loro responsabilità».

Marras: «Chiederemo convergenza su Giani» Al momento, però, questa possibilità viene gelata dal parere di Leonardo Marras, il neo-capogruppo dei dem a palazzo Panciatichi: «Escluderei un nostro soccorso ai loro candidati, perché sarebbe letta come un’operazione politica. Invece, sulla presidenza abbiamo chiesto alle altre forze politiche di convergere sul nome di Giani». Tuttavia, l’incontro fra Pd e M5S deve ancora concludersi ed è proprio Marras a ricordare che ci sarà tempo fino a giovedì alle 15.30 per trovare delle soluzioni. Dal momento che la prima seduta del Consiglio regionale è stata fatta slittare, poiché il governatore della Toscana Enrico Rossi è stato convocato a Roma, la mattina, per affrontare il nodo della gestione dell’accoglienza dei profughi.

 

 

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