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FIRENZE – Partendo dalla Toscana, emerge un quadro preoccupante sull’impatto del turismo di massa in Italia, con Livorno, Firenze e Siena tra le province in cui l’overtourism raggiunge un livello “Alto” secondo l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) elaborato dall’Istituto Demoskopika.

Queste realtà, pur non toccando la soglia di massima criticità, manifestano una pressione significativa sui territori, richiedendo interventi mirati per regolare i flussi e proteggere le risorse locali.

Al vertice della classifica nazionale delle destinazioni italiane più esposte al sovraffollamento turistico si confermano, per il secondo anno consecutivo, Rimini, Venezia e Bolzano. Queste città sono state identificate come le più sovraffollate secondo l’ICST, che valuta l’impatto del turismo su diversi parametri come la densità demografica, l’uso delle strutture ricettive, il rapporto tra turisti e residenti e la produzione di rifiuti ambientali.

Rimini guida la graduatoria per densità turistica, con oltre 17.000 presenze per chilometro quadrato, seguita da Venezia con quasi 16.000 presenze sulla stessa superficie. Bolzano, invece, si posiziona al primo posto per intensità turistica, cioè il rapporto tra turisti e abitanti, con quasi 69 turisti per residente, seguita da Venezia con circa 47. Questi valori sottolineano la forte pressione antropica su queste realtà urbane.

Sul fronte ambientale Rimini detiene il preoccupante primato per la produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo, con 76,8 chilogrammi per turista, molto distante dal minimo registrato a Benevento con soli 0,5 chilogrammi.

Oltre al podio, sono presenti altre province con livelli di sovraffollamento “Molto Alto”: Livorno, Napoli, Trento, Verona, Milano, Roma e Trieste. Questi territori si trovano inevitabilmente a dover affrontare sfide crescenti in termini di vivibilità e sostenibilità ambientale ed economica.

Dall’altra parte della scala, province come Rieti, Benevento, Reggio Calabria, Isernia, Avellino e Campobasso registrano un livello di sovraffollamento contenuto, con impatti meno rilevanti su infrastrutture e qualità della vita.

Gli esperti di Demoskopika avvertono che il fenomeno dell’overtourism non è più solo una questione di gestione dell’esperienza turistica, ma una priorità cruciale per la sostenibilità delle comunità locali e l’equilibrio dei territori. Diventa quindi indispensabile attuare politiche di governance più consapevoli, che includano la regolazione dei flussi turistici nei periodi di picco, la promozione di destinazioni alternative e una distribuzione più equilibrata dei viaggi lungo tutto l’arco dell’anno, incentivando anche i mesi tradizionalmente meno turistici.