FIRENZE – Qualche giorno di tempo c’è ancora, ma se Eugenio Giani ha l’intenzione di completare la giunta regionale entro il 10 novembre, l’ora delle scelte non può tardare.
I punti fermi al momento sono due: Monia Monni e Leonardo Marras. La prima era data per certa a prescindere da qualunque cosa, l’altro è un fedelissimo e sarebbe una delle poche conferme della precedente legislatura. In più andrebbe a coprire anche l’area sud della Toscana, visto che le chance del senese Simone Bezzini di trovare un posto come assessore si sono drasticamente ridotte.
Semmai può sperare Arezzo, con Filippo Boni, ma c’è da vincere la concorrenza di quell’ala di partito legata ad Elly Schlein. Tradotto, Alessandra Nardini, che con 14 mila voti al seguito e alcune iniziative vincente da assessore (i nidi gratis), ha guadagnato terreno. Se la gioca con i voti anche Matteo Biffoni, il più scelto in assoluto dai toscani.
Poi c’è da sistemare il fedelissimo Bernard Dika, che potrebbe essere inquadrato come sottosegretario, e anche Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale uscente, nutre speranze di un posto di rilievo. Quantomeno di una conferma alla guida dell’assemblea toscana, dove però si profilano le mani di Casa Riformista.
Giani potrebbe volere qualcosa in più per Cristina Manetti, la sua ombra da quando era presidente del Consiglio regionale, ma nelle fila degli ex Italia Viva c’è sempre da fare i conti con Stefania Saccardi. Vicepresidente uscente della giunta e figura di peso nelle strategie politiche del capoluogo regionale. Una via d’uscita potrebbe portarla alla presidente del Consiglio regionale, con Manetti in giunta, ma far tornare i conti non è così semplice.
Poi c’è da chiudere le partite Avs e M5s. Dopo aver sostenuto la coalizione, passeranno all’incasso con un assessore a testa. Per i pentastellati Irene Galletti, consigliere con due mandati alle spalle, potrebbe avere la meglio. In casa Avs Lorenzo Falchi non ha il tappeto rosso davanti. E’ un gioco di pesi e contrappesi, ma Giani in questo è un maestro.







