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MARINA DI PISA  – Una testata in faccia per uno sguardo mai lanciato. Poi la violenza del branco, la corsa per mettersi in salvo, e un ragazzo di 21 anni lasciato a terra con il volto tumefatto e fratture multiple.

È successo a Marina di Pisa, nella notte tra venerdì e sabato. Il 21enne usciva da un locale del lungomare, diretto verso casa a Lucca insieme ad un amico dopo una serata tranquilla. L’indomani l’aspettava un volo per Gallipoli, ma la vacanza è saltata. A 50 metri dal locale, intorno alle 3.45, un gruppo di 15-20 giovani — età compresa tra i 18 e i 25 anni — li ferma. Qualcuno accusa il suo amico di averlo guardato “storto”. Poi, il caos.

«Lui ha fatto in tempo a divincolarsi e correre via. Io ero più vicino al muro, mi hanno colpito in troppi. Calci, pugni, la testa contro una macchina, poi per terra. Non smettevano. Urlavano che non sarei tornato a casa». Uno degli aggressori gli si è avvicinato mentre era a terra: occhi vitrei, pupille dilatate, forse drogato. Gli ha chiesto i soldi e ha provato a frugargli nelle tasche. Quando arrivano una volante e alcuni buttafuori del locale, il branco si disperde. Ma il giovane finisce in ospedale: mandibola fratturata, ossa sotto l’occhio lesionate, setto nasale rotto, perdita di sensibilità su metà del viso. Dovrà seguire una dieta liquida per settimane.

«Non so nemmeno se volevano rapinarci. Forse lo facevano solo per sentirsi forti. Per divertirsi. Come se fosse un gioco». La sua famiglia non vuole vendetta, ma risposte: «Chiediamo che le istituzioni si prendano carico del problema. I branchi notturni sono una realtà, e servono interventi seri. Non possiamo lasciarli agire indisturbati».