Produzione garantita fino a giugno, poi una proroga fino a dicembre in attesa della valutazione dell’offerte di acquisto. Il destino della Lucchini di Piombino è legato ad un sottile filo che il commissario straordinario Piero Nardi cerca di alimentare. Il crono programma per arrivare alla presentazione del piano industriale destinato a condurre alla vendita dell’azienda è stato illustrato oggi in un incontro con i sindacati Fiom, Fim e Uilm e le Rsu.

Incertezza regna sovrana Durante l'incontro, che è durato circa due ore, è emersa forte anche la preoccupazione per la situazione del mercato, con l'abbassamento dei prezzi e la mancata formazione del nuovo Governo. «Il commissario garantisce la produzione fino a giugno – ha spiegato Luciano Gabrielli segretario livornese della Fiom-Cgil – poi entro il 21 dello stesso mese presenterà il piano industriale e chiederà una proroga per il mantenimento della produzione fino a dicembre. A quel punto dovranno essere valutate le offerte di acquisto, ma l'intenzione è quella di vendere lo stabilimento per intero. I rischi restano comunque enormi – ha rilevato Gabrielli – a causa del calo dei prezzi dei prodotti e per la mancanza ancora di un Governo che permetta di difendere il settore a livello nazionale in Europa come stanno già facendo in Francia dove si sta spingendo per salvare la siderurgia».

Il dilemma della Concordia Intanto, su questi temi per l'8 aprile, al centro giovani di Piombino, è stato organizzato dai sindacati un convegno con invito aperto al presidente della Regione Enrico Rossi e a tutti gli enti locali per discutere delle possibili prospettive della siderurgia in Toscana. Proprio da questo punto di vista il Governatore Rossi, da mesi, preme con forza perché il relitto della Costa Concordia, naufragata davanti all’Isola del Giglio, possa essere smaltito a Piombino. Una discussione molto accesa che nelle intenzioni di Rossi potrebbe risolvere per almeno tre anni i problemi di Piombino, ma che ad oggi è ancora lontana dall’essere risolta.

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