Perdite ben oltre le aspettative per il bilancio 2012 di Banca Monte dei Paschi di Siena con una chiusura in negativo che va ben al di là dei 2,3 miliardi di euro attesi dagli analisti secondo le indiscrezioni che già ieri erano circolate (leggi). Mps chiude infatti i conti del 2012 con 3,17 miliardi di perdite (4,69 miliardi dell'anno precedente ndr), anche per effetto delle svalutazioni effettuate nel corso dell’esercizio. 

I numeri Le svalutazioni complessive si attesterebbero a circa 1,6 miliardi, di cui 1,5 miliardi per avviamenti e circa 110 milioni su intangibili. In calo – si legge nel bilancio approvato dal cda – i ricavi (-6,2% a/a) sia per effetto della riduzione del margine di interesse (-18,1% a/a) che sconta il brusco calo dei tassi di mercato e, nel quarto trimestre, la contabilizzazione degli interessi sul Tremonti Bond e i mutati criteri di consolidamento di Banca Popolare di Spoleto a seguito del venir meno del controllo congiunto, sia per effetto della riduzione delle commissioni nette (-7,4% a/a) che scontano prevalentemente i costi della garanzia governativa necessaria per l'accesso alle operazioni di rifinanziamento in BCE (LTRO), a fronte di una lieve crescita delle componenti commerciali. Gli Oneri operativi sono in calo del 3,7% a/a grazie alle manovre sul personale sia in termini di dimensionamento che in termini di efficientamenti contrattuali, mentre le rettifiche su crediti sono in crescita a 2,7 miliardi con tasso di provisioning pari a 188 bps nel quadro di una politica degli accantonamenti coerente con il contesto economico. Le Coperture dei crediti risultano in sofferenza al 57,9%, in crescita di 250 bps rispetto al 31/12/2011 in considerazione del perdurare della crisi e delle incertezze sulle prospettive future. Gli Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum risultano pari a 311 milioni da ricondurre agli incentivi agli esodi del personale in esubero (per una significativa parte recuperabili nel prossimo triennio con iniziative di solidarieta' gia' contrattualizzate) a seguito dell'accordo con le organizzazioni sindacali, all'uscita di 106 dirigenti e agli accantonamenti a fronte della chiusura di circa 400 filiali prevista dal Piano Industriale. La dinamica della raccolta diretta ha risentito della flessione della raccolta con controparti istituzionali mentre si e' mantenuta sostanzialmente stabile la raccolta commerciale (-1,6% a/a). In calo gli impieghi (-1,6% a/a), con riduzione concentrata sui mutui (-9% a/a), da mettere in relazione sia al ciclo economico recessivo che alla forte attenzione posta al tema della liquidita'. In forte crescita la posizione di counterbalancing capacity a circa Euro 16,5 miliardi (Euro 9,5 miliardi a dicembre 2011). Tier 1 ratio all'11,9% proforma, Core Tier 1 all'11,3% proforma.

Contesto di mercato straordinariamente difficile Nel comunicato diramato da Rocca Salimbeni si legge:  «Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha approvato oggi i risultati dell’esercizio 2012. Nel 2012 il Gruppo Montepaschi ha operato in un contesto di mercato straordinariamente difficile caratterizzato da un progressivo rallentamento della crescita economica e dall’acuirsi della crisi del debito sovrano nell’area Euro che ha determinato un brusco aumento degli spread creditizi e la chiusura dei mercati interbancari ed istituzionali, innescando al contempo una spirale negativa sulle quotazioni di borsa e dei titoli di stato italiani. I tassi di interesse hanno registrato una forte discesa (l’Euribor ad 1 mese è diminuito nell’anno di circa 90 bps, raggiungendo il minimo attorno agli 11 bps) e le curve per scadenza si sono notevolmente appiattite. Per le banche italiane, le condizioni di raccolta sui mercati all’ingrosso si sono confermate molto difficili per gran parte dell’anno, pertanto le operazioni di rifinanziamento a lungo termine con garanzia statale, attivate dalla BCE nel primo trimestre 2012 (LTRO), hanno significativamente contribuito a garantire la liquidità del sistema. La sfavorevole congiuntura, unitamente al permanere dell’instabilità finanziaria e ad un ridotto clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, hanno determinato un eccezionale peggioramento della qualità del credito: a ottobre, a livello di sistema bancario, la quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti ha raggiunto quasi l’8%.Tale scenario ha fortemente condizionato l’attività dell’intera industria bancaria e ha avuto notevoli ripercussioni sulle dinamiche patrimoniali e reddituali del Gruppo Montepaschi»

Svolta e trasparenza «E' un bilancio di svolta che rendiconta tutte le azioni di discontinutità – ha sottolineato l'amministratore delegato Fabrizio Viola -. E' stato un esercizio difficile per tutti. C'è stata una accelerazione del piano industriale. C'è un nuovo management, c'è una nuova organizzazione. Prima di procedere sul percorso del piano triennale si è proceduto in una operazione di trasparenza sui prodotti strutturati, la corretta contabilizzazione di alcune spese del personale relative a precedenti esercizi, nonché la svalutazione degli avviamenti. Si è concluso anche il rafforzamento patrimoniale».

200 filiali chiuse. Accelerata per il Piano Industriale Banca Mps ha già chiuso 200 filiali, il 50% dell'obiettivo di riduzione degli sportelli contenuto nel piano industriale al 2015, e ha già fatto uscire anticipatamente 1.000 dei 1.660 dipendenti che dovranno lasciare la banca entro la fine del primo semestre del 2013. Lo comunica in una nota, sottolineando le «prime positive evidenze» del piano industriale. Mps ha sostenuto nel bilancio 2012 oneri di ristrutturazione una tantum, pari a circa 300 milioni per gli incentivi agli esodi del personale in esubero. Il Montepaschi ha accelerato la messa a punto delle azioni di piano industriale finalizzate al miglioramento dell'efficienza operativa. In particolare è stato concluso il riassetto organizzativo con la realizzazione del progetto ''unica rete'' con l'approvazione della fusione di Banca Antonveneta e Mps Gestione Crediti Banca in Banca Monte dei Paschi e la cessione di Biverbanca. E' stato effettuato l'aumento delle quote di mercato dei prodotti Bancassurance (a 8,66% in crescita di 194 bps rispetto al 31/12/2011). Inoltre, e' stata avviata l'attivazione del fondo di sostegno al reddito prevalentemente finanziato con riduzioni 'one off' del costo del lavoro attraverso la solidarietà; e' stato avviato nuovo processo di revisione della spesa che prevede (ad oggi) un recupero di efficienza sulle altre spese amministrative per il 2013 di circa 130 milioni.

Male i ricavi, bene la negoziazione titoli Soffrono i ricavi del Monte dei Paschi di Siena nel 2012. La banca ha visto ridursi il margine della gestione finanziaria e assicurativa, che esprime il totale dei ricavi del gruppo, del 6,2% a 4.994,9 miliardi. Andando a vedere la composizione dei ricavi, il calo a due cifre del margine di interesse (-18,1% a 2.829,6), la principale fonte di introiti per la banca, è stato seguito da quello più contenuto delle commissioni (-7,4% a 1.632,8 milioni) mentre una mano è arrivata dalla negoziazione e riacquisto di titoli, che ha chiuso con un utile di 454 milioni (più di sei volte il risultato 2011).

27,5 miliardi di prestiti dalla Bce Complessivamente il Monte dei Paschi ha una esposizione debitoria netta verso la Bce pari a 27,5 miliardi, su una esposizione complessiva netta nella raccolta interbancaria pari a 33,8 miliardi.

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