«La mia opinione sull'operazione di ristrutturazione del derivato Alexandria era totalmente negativa. Ho appreso dell'esistenza del mandate agreement con Nomura dalla stampa». Lo ha detto Marco Morelli, cfo di banca Mps dalla fine del 2008 al febbraio 2010, sentito come testimone in tribunale a Siena nell'ambito dell'inchiesta sulla ristrutturazione del derivato Alexandria per la quale sono accusati di ostacolo all'autorità di vigilanza l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex capo area finanza Gianluca Baldassarri. Morelli ha anche riferito di aver appreso della ristrutturazione del derivato da Baldassarri che illustrò l'operazione «a grandi linee».
 
Le perplessità e esposte a Vigni Il parere negativo l'ex Cfo di Mps, secondo quanto testimoniato in aula, lo aveva esposto al dg Vigni chiedendo di non procedere all'operazione. «Il dg rispose che ne avrebbe riparlato con Baldassarri – ha aggiunto Morelli – e che l'operazione sarebbe stata fatta in massima trasparenza e nell'interesse della banca. Ebbi l'impressione che il mio intervento non avrebbe potuto cambiare le intenzioni a procedere con l'operazione di ristrutturazione del derivato».
 
Nel giugno 2009 un’ispezione interna sull’area finanza Lo stesso Morelli, sulla base di alcuni «dubbi e osservazioni critiche ereditati dall'area risk management» al momento della comunicazione della volontà della ristrutturazione del derivato aveva già chiesto al dg Vigni, nel giugno del 2009, di «avviare un progetto ispettivo interno sull'area finanza» della quale era a capo Baldassarri.
 
5 ore di interrogatorio per Parascandolo «Il mandate agreement tra Mps e Nomura fa emergere un'insussistenza patrimoniale e un maggior valore delle passività a lungo termine a prescindere dal modello con cui si contabilizza l'operazione Alexandria». A rivelarlo il dirigente di Banca d'Italia Mauro Parascandolo ascoltato come testimone per cinque ore questa mattina e incalzato dalle domande dei Pm e degli avvocati. L'udienza, durata otto ore, ha visto anche la testimonianza del capo della segreteria di Morelli, Massimiliano Salvischiani. Il processo è aggiornato a lunedì 16 dicembre.
 
Morte David Rossi, oggi la pronuncia sull’archiviazione Intanto questa mattina sulla richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di David Rossi è chiamato a pronunciarsi il Gip del tribunale di Siena. I Pm Aldo Natalini e Nicola Marini avevano chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto con l’ipotesi di istigazione al suicidio il giorno successivo alla morte dell’ex capo area comunicazione di banca Mps, gettatosi dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo. Il 26 settembre l’avvocato Luca Goracci, a nome della vedova, aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione producendo inoltre una perizia tecnica in cui sono espressi dubbi sul fatto che quanto accaduto si sia trattato di “evento suicidiario” e chiedendo l’avocazione dell’indagine al Procuratore Generale.

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