FIRENZE – L’agro-alimentare in Toscana tiene. Anzi, la nostra regione è una delle cinque che nel 2020 ha superato il 1 miliardo come impatto economico dei prodotti Dop e Igp.

Nettamente primo è il Veneto, che ha conseguito un risultato triplo, con oltre 3,3 miliardi. I dati sono racchiusi nel rapporto Ismea-Qualivita 2021 sulla Dop economy italiana: un ambito che vale 16,6 miliardi. Nonostante il Covid abbia influito (rispetto al 2019 la flessione è stata di circa il 3%), la Toscana mette sul piano oltre alla cifra complessiva, 89 prodotti tra “vino” e cibo. Nel primo settore sono 58 e generano 1 miliardo di produzione, con un perdita sull’anno precedente del 3,7%.

Nell’altro sono 31 e il valore di produzione è di 151 milioni, per un -1,0% rispetto al 2019. Se prendiamo in esame le singole classifice, per il vitivinicolo la regione è al terzo posto, mentre per l’alimentare è al nono.

A livello di province, Siena genera quasi la metà del totale, con 540 milioni. Di questi, 520 sono dovuti al vino, facendo leva sul Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, il Chianti e il Chianti Classico. A seguire Firenze (232 milioni) e Grosseto (110 milioni).
Quest’ultima primeggia nel comparto alimentare con quasi 41 milioni. Ai lati del podio, Siena (32,5 milioni) e Arezzo (22,4 milioni). All’ultimo posto generale si piazza Lucca, con 6,7 milioni. Rispetto al 2019 tutti i territori hanno subito una flessione, eccetto Grosseto, che ha avuto un crescita del 2,7%. I dati peggiori si registrano a Massa Carrara (-10,7%) e Pisa (-10%).

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