Strade, scuole e sicurezza del territorio. Le Province toscane non hanno più capacità di spesa ed investimento a causa di 268 milioni di euro in meno così ripartiti: 121 milioni di tagli dallo Stato, 110 milioni di risorse bloccate per il Patto di Stabilità e 37 milioni di minori trasferimenti regionali.
 
Scatto di responsabilità Una situazione allarmante in cui nessuno sembra avere a cuore le sorti dei cittadini, i loro bisogni e la loro sicurezza. Così il presidente dell’associazione delle Province toscane (UPI Toscana) Andrea Pieroni ha voluto richiamare il mondo politico ad uno scatto di responsabilità: «La ripresa della Toscana passa anche dagli investimenti che possono essere messi in campo dalle Province – aggiunge Pieroni – ecco perché chiediamo al futuro Governo di rivedere le politiche sugli Enti Locali a partire dai tagli e dai parametri del Patto di Stabilità». Upi Toscana si rivolge in particolare ai futuri parlamentari della nostra regione perché «non si può più continuare a far credere che le istituzioni locali siano solo una spesa inutile da tagliare, perché in realtà e? qui che si garantiscono i servizi essenziali per i cittadini».
 
Riforma seria dei governi locali Con i 10mila km di strade di competenza, i 337 plessi scolastici frequentati da 153.340 studenti e i 166 sportelli dei centri per l’impiego, le Province toscane chiedono al futuro Parlamento «l’avvio di una seria riforma capace di individuare le funzioni fondamentali dei livelli di governo locali, in modo da eliminare inutili duplicazioni e razionalizzare la spesa pubblica, a partire dal taglio dei 7000 enti strumentali territoriali non eletti. In un quadro di riordino dell’amministrazione periferica dello Stato – conclude il presidente di UPI Toscana – le Province toscane chiedono anche la revisione delle circoscrizioni territoriali di tutti i livelli di governo (Comuni, Province, Regioni) abbandonando la strada dei criteri rigidi e numerici, nel rispetto delle vocazioni economiche, delle condizioni socio culturali, delle stesse caratteristiche fisiche dei territorio, per dare ad ogni istituzione le dimensioni adeguate allo svolgimento delle loro funzioni. Amiamo tutti gli animali e fa piacere che figure che hanno avuto recenti incarichi di governo si facciano ritrarre con dei simpatici cani in braccio, ma non possiamo più tollerare che si dimentichi che sulle nostre spalle ci sono macigni di responsabilità verso le comunità che ci hanno eletto».
   

Articolo precedenteRimozione Concordia, Legambiente esprime perplessità. Il sindaco del Giglio: «Più rispetto per la nostra comunità»
Articolo successivoAdele Pantosti soffia su 100 candeline