In principio doveva essere area di Castello, poi Mercafir. Successivamente fu disegnato e presentato un progetto chiamato “Nuvola di Fucsas”. Si chiamava “Cittadella viola”, poi solo stadio e strutture annesse connesse. Anni passati fra varianti, schizzi, idee, modelli di riferimento. Da Matteo Renzi a Dario Nardella, dai Della Valle a Rocco Commisso: dal restyling del ‘Franchi’ a Campi Bisenzio, fino a di nuovo la Mercafir. E negli ultimi giorno un bel tutti contro tutti, con la Fiorentina che ufficializza che il proprio centro sportivo sorgerà a Bagno a Ripoli, zona sud del capoluogo di regione toscano e nel frattempo la ristrutturazione dell’attuale impianto calcistico salta perché la Sovraintendenza ed il Miur si mettono contro soprattutto per l’abbattimento delle curve. Parole, parole, parole in libertà, senza certezze, con il braccio destro di Rocco Commisso che incontra il sindaco Emiliano Fossi e si pensa all’area Asmara per lo stadio ma Dario Nardella non ci sta e dice che farà di tutto per non farlo costruire a Campi Bisenzio, e rilancia per l’area della Mercafir, ma da Mediacom a New York si chiedono chi pagherà lo spostamento dei mercati generali dalla zona nord ovest di Firenze, e non capiscono perché il primo cittadino del capoluogo di regione torni a parlare di pista d’atletica sul ‘Franchi’ quando la Fiorentina non ci giocherà più.

No «Fast, fast, fast» Rocco Commisso sarà presto in Italia, e riparlerà ancora con tutti i principali interlocutori di questa strana partita ma la sua volontà di ‘fast, fast, fast’ è già andata a farsi benedire, ed il cuore del noto imprenditore italoamericano calabrese sembra essersi rassegnato allo stallo su tale vicenda. Proprio lui, Rocco Commisso, che ha dichiarato un mese che non attenderà 10 anni per fare il nuovo stadio. Nel frattempo è guerra del ‘tutti contro tutti’ anche sul piano politico visto che l’ex assessore allo sport del comune di Firenze, ed oggi presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, posta su Instagram una sua foto con i sindaci di Campi Bisenzo e Bagno a Ripoli, Emiliano Fossi e Francesco Casini, con la strana sensazione di voler provocare Dario Nardella, suo mancato alleato nella futura corsa a diventare presidente della Regione Toscana. Ed in più c’è un vicepresidente Uefa, Michele Uva, coinvolto nella vicenda come consigliere di Palazzo Vecchio, che forse non si aspettava questa guerra di nervi e pare aver già intuito la ‘malaparata’ tanto che si è confinato in un silenzio che fa molto rumore. Insomma su un possibile nuovo stadio della Fiorentina sembrano esserci al momento solo nuvole all’orizzonte e scarsa chiarezza. La sensazione, per evitare errori, e che i viola nell’attuale ‘Franchi’ ci dovranno giocare ancora per lungo tempo, forse indefinito per come vanno le cose a livello burocratico e procedurale a Firenze, come in tutta Italia.

Articolo precedenteRiconferma quadriennale. Schmidt: «Entusiasta di restare agli Uffizi, lavoro importante da terminare»
Articolo successivoMaltempo in arrivo. Codice giallo per pioggia e temporali lungo costa e Maremma