mpsDavid Rossi, l’ex capo area comunicazione di Mps, suicidatosi la sera del 6 marzo 2013, «aveva un ufficio al Ministero degli Interni, almeno dal 2008». A dirlo un amico, che è voluto restare anonimo, la cui testimonianza è andata in onda nella puntata di ieri sera di Report, su Rai 3, dedicata alle vicende di Banca Monte dei Paschi e sulle dinamiche della morte del giornalista sulla quale la vedova, Antonella Tognazzi, ha forti dubbi. Secondo quanto riferito da Milena Gabanelli durante la trasmissione, la donna avrebbe affidato una perizia calligrafica sui biglietti, con messaggi a lei indirizzati, trovati nell’ufficio di Rossi a Rocca Salimbeni quella sera di marzo 2013.

I conti allo Ior Durante la trasmissione anche un altro anonimo, definito un monsignore a conoscenza delle vicende legate allo Ior, ha riferito che Mussari e Rossi si sarebbero recati spesso in Vaticano e che allo Ior sarebbero stati aperti quattro conti «coperti», nei quali sempre secondo l’anonimo sarebbero transitati parte dei soldi utilizzati da Mps per acquistare Banca Antonveneta dal Santander nel 2007.

L’azione legale di Mussari Intanto viene annunciata un’Azione legale dell’ex presidente di banca Mps Giuseppe Mussari nei confronti dei «responsabili del controllo della trasmissione Report». La annunciano gli avvocati dell’ex numero uno di Rocca Salimbeni, riferendosi alla puntata di ieri: ‘Il mistero del Monte’. I legali spiegano che il loro assistito «mai è entrato nei locali dello Ior; mai ha partecipato a riunioni con esponenti del medesimo Istituto, tantomeno per parlare dell’acquisto di Antonveneta o per favorire l’apertura di conti correnti presso la Banca Vaticana». Secondo i legali dell’ex presidente della banca senese, gli avvocati Tullio Padovani e Fabio Pisillo, «l’intera ricostruzione della vicenda Mps» andata in onda ieri nella trasmissione Report, in particolare per quanto concerne il ruolo di Mussari, «è contraddistinta da palesi errori e da manifeste incongruenze». Su quanto affermato da un “anonimo monsignore” nella parte finale della trasmissione, riguardo ai presunti rapporti tra l’ex presidente di banca Mps e lo Ior, i legali denunciano «con forza la falsità delle affermazioni rese». Gli avvocati evidenziano infine che agiranno in giudizio “contro i responsabili di tali false e diffamatorie affermazioni, dando loro la più ampia facoltà di provare quanto hanno falsamente affermato” e ricordano, citando il Pm Antonino Nastasi, che nell’inchiesta sull’acquisizione di banca Antonveneta da parte di Mps non c’è stata nessuna «tangente».

Dubbi sui derivati Tra le ipotesi emerse da altre testimonianze, tra le quali un’analista, anche lei anonima, il fatto che le Autorità di Vigilanza (Bankitalia e Consob) fossero a conoscenza da anni della situazione difficile di Mps e che il presidente Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola sapessero delle difficoltà create dai derivati Alexandria e Santornini, ben prima di trovare il contratto firmato da Mussari con Nomura, per la ristrutturazione di Alexandria, nell’ottobre 2012. Infine, l’avvocato Paolo Emilio Falaschi, uno dei piccoli azionisti della banca, ha mostrato durante la trasmissione una relazione di Banca Italia datata 9 marzo 2007, nella quale via Nazionale scrive della difficile situazione di Antonveneta, la banca che pochi mesi dopo Mussari acquisterà dal Santander.

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