Oltre 130 siti Unesco di tutto il mondo in mostra nel complesso museale Santa Maria della Scala a Siena fino a domenica 24 settembre. E’ stata inaugurata questa mattina l’edizione 2017 del World Tourism Event, il salone mondiale del turismo nei siti patrimonio dell’Umanità Unesco. Oltre 200 invece gli operatori del settore turistico coinvolti nei tre giorni, dedicati a workshop riservati, ma anche a convegni e incontri. Per i visitatori anche l’opportunità di trovare in fiera ad ingresso gratuito tutte le informazioni e le occasioni per organizzare un viaggio da sogno. «Un appuntamento che è nato proprio perché mancava, accanto all’attività istituzionale dell’Unesco, un evento di promo-commercializzazione dei siti Unesco dal punto di vista turistico» ha spiegato Marco Citerbo, direttore del Salone.

Un’opportunità, non un problema Tema fondamentale dell’edizione 2017, la riflessione necessaria, che coinvolge istituzioni e operatori, sul ruolo del brand Unesco nella promozione turistica di un territorio e l’impatto del turismo nelle città d’arte e siti patrimonio dell’umanità, nella consapevolezza che se, da un lato, l’autenticità del territorio è un valore di promozione turistica indispensabile, lo è anche per continuare a garantire alle comunità locali la qualità della vita nel proprio territorio. La preservazione, la tutela e la corretta valorizzazione dei siti Unesco è irrinunciabile ed è una responsabilità delle istituzioni, soprattutto a livello nazionale, perché il riconoscimento a patrimonio dell’umanità sia e resti un’opportunità e non diventi un problema

Radici e consapevolezza «Il patrimonio Unesco rappresenta le nostre radici». E’ quanto ha detto Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del Mibact con delega Unesco, nel corso dell’inaugurazione del World Tourism Event. «Abbiamo una responsabilità culturale a che i siti Unesco italiani siano amati, capiti ed entrino di diritto negli itinerari turistici, soprattutto di noi italiani, che dovremmo essere cittadini consapevoli del nostro patrimonio» ha poi aggiunto Borletti Buitoni evidenziando come «un’altra responsabilità delle istituzioni sia la sostenibilità, ovvero saper coniugare la sensibilità dei siti Unesco e il loro contesto paesaggistico con la promozione turistica». «Avere 51 siti Unesco, tanti ne ha l’Italia, non deve essere un problema ma dobbiamo fare in modo che resti sempre un’opportunità» ha concluso il sottosegretario del Mibact. «L’Italia è il paese con il maggior numero di siti Unesco ben 51, che sono indubbiamente un vanto, ma anche una grande responsabilità, soprattutto per le amministrazioni che si trovano a doverle gestire, conservare e valorizzare in maniera corretta» ha spiegato Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano (Siena) e presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Unesco. «E’ necessario sviluppare un turismo culturale, capace di apprezzare e rispettare i siti Unesco e aiutarci nella loro preservazione» ha concluso Bassi

Un riconoscimento per la Toscana e per Siena «Per la Toscana il World Tourism Event è un riconoscimento al valore complessivo espresso dall’azione degli amministratori e dalla qualità dei nostri territori». E’ quanto ha detto l’assessore al turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo in occasione dell’inaugurazione a Siena. Secondo Ciuoffo il salone «è un’occasione, oltre che per comunicare le ricchezze paesaggistiche e culturali, e quindi per incidere sull’economia dei territori, anche di riflessione». «La Toscana deve essere in grado di mantenere i propri caratteri distintivi, la propria identità, la propria comunità; il senso vero di quella diversità ed autenticità che la rendono attrattiva» ha sottolineato l’assessore regionale al turismo. All’inaugurazione del WTE presente anche il sindaco di Siena Bruno Valentini che ha evidenziato: «Il nostro obiettivo con questo evento è quello di riflettere insieme su come si può far convivere il successo turistico con la qualità della vita della città; una sfida, istituzionale e progettuale, che Siena ha accettato nella consapevolezza che noi non siamo amministratori solo per i nostri cittadini per anche per il resto del mondo, perché gestiamo un patrimonio dell’umanità intera».

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