«Se entro domenica non saranno trasferiti dal governo ai Comuni i 2,4 miliardi che coprono la cancellazione della prima rata dell'Imu molti Comuni al 30 settembre non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti». A dirlo è il presidente dell'Anci, Piero Fassino, in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
 
Bisogna fare in fretta «La prima rata promessa in questi giorni non è ancora stata trasferita ai Comuni – ha spiegato Fassino – e senza questi trasferimenti al 30 settembre molti Comuni non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti». Il presidente dell'Anci ha spiegato che bisogna fare in fretta perché «non facciamo le buste paga con il lapis il 29 settembre, ci sono procedure che richiedono tempi precisi».
 
Imu Nel corso dell'audizione, il leader dei sindaci ha poi parlato della seconda rata Imu e della necessità che questa «entro fine anno venga corrisposta  ai Comuni come è stata decisa nel 2013, ossia compresi gli incrementi delle aliquote stabiliti nel corso di questo esercizio che ammontano a 260 milioni di euro aggiuntivi rispetto al 2012».
 
Anticipazioni tesoreria In merito alle anticipazioni di tesoreria per il presidente Anci  occorre una «armonizzazione delle dilazioni dei termini», in particolare l'associazione dei Comuni segnala che così come è slittata al 30 novembre la scadenza per la presentazione del bilancio, alla stessa data deve slittare «la scadenza per il rientro delle anticipazioni di tesoreria a suo tempo date ai Comuni sull'Imu e il termine entro cui presentare gli equilibri del bilancio dei comuni».
 
Patto di stabilità Fassino è quindi tornato su un altro punto nodale che riguarda i Comuni: il patto di stabilità. «E' una prigione – ha detto – che mortifica gli investimenti e rappresenta un ostacolo all'obiettivo di sostenere gli investimenti per favorire la crescita. Andrebbe comunque rivisto in modo globale riducendo il contributo dei Comuni. Tra il 2007 e il 2014 – ha aggiunto il presidente Anci – il contributo finanziario dei Comuni al risanamento dei conti pubblici è stato di 16 miliardi di euro, di cui 4,5 per il contributo al Patto stabilità».
 
Service Tax Anche per quanto riguarda la nuova tassa cumulativa sui servizi, il presidente Anci ha ribadito a nome dei sindaci «la disponibilità a sederci a un tavolo per condividere l'impostazione della nuova Service Tax e un confronto si aprirà formalmente nei prossimi giorni ma deve essere chiaro che si deve trattare di un contributo equo da un punto di vista fiscale e sostenibile per i cittadini, cioé il suo ammontare non deve essere più oneroso dell'Imu».
 
Iva Sul possibile aumento dell’Iva, invece, Fassino ha precisato che «sono scelte del governo su cui non entriamo» ha detto, specificando che i primi cittadini si limitano «a prenderne atto, perché il governo è libero di fare le sue scelte, ma il conto non deve essere fatto pagare ai Comuni».
 

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