Un tratto del fiume

CERTALDO – Un protocollo che guarda con occhio interessato ciò che sta accadendo tra Emilia e Toscana. L’atto firmato a Certaldo (Firenze) contiene misure preventive per diminuire il rischio idraulico e porre azioni di tutela del fiume Elsa.

Atto conclusivo di un progetto che ha il Comune di San Gimignano (Siena) capofila ed è finanziato dalla Regione Toscana, con la compartecipazione del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze ed un contributo dell’Ente Cambiano.

Sono state individuate, spiega la Regione, quattro azioni da perseguire: la salvaguardia della qualità delle acque e la sicurezza idraulica; l’accessibilità e la fruibilità dell’area, del sistema fluviale inteso come rete in cui sono incluse la mobilità dolce pedonale e ciclabile; la gestione delle aree perifluviali e la valorizzazione paesaggistica, delle connessioni con l’urbano e delle sponde come opportunità di creazione di nuovi spazi fruitivi; la valorizzazione culturale e la propensione ad un turismo responsabile, partendo dalla costruzione dell’identità rivierasca.

La firma rappresenta l’inizio di un nuovo percorso che si allarga a tutti i comuni rivieraschi, includendo i comuni di Sovicille e Casole d’Elsa sul versante senese, Gambassi Terme ed Empoli sul versante fiorentino e San Miniato sul versante pisano.

“Il contratto di fiume – ha detto l’assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo, Monia Monni – è uno strumento che ci aiuta a ritrovare una visione condivisa, tiene insieme la tutela della risorsa idrica, la valorizzazione ambientale e quella culturale. Un modello di governance che in Toscana sta funzionando come strumento di programmazione strategica, adeguato alla complessità del sistema fluviale. Serve ascolto, confronto con tutta la rete di soggetti che il fiume coinvolge. Nello specifico, le azioni del contratto dell’Elsa salvaguardano qualità delle acque e sicurezza idraulica, accessibilità e fruibilità dell’area, valorizzano il paesaggio e il turismo responsabile”.

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