Nel centenario della nascita, la Contrada di Valdimontone celebra Mario Luzi e la sua poesia con un incontro dal titolo “Ritorno a Siena” in programma venerdì 10 ottobre (ore 18.00 – Complesso Museale Sala delle Vittorie).

Il documentario e le testimonianze – L’incontro, con il patrocinio del Comune di Siena e del Comitato per la Candidatura di Siena a Capitale della Cultura 2019, prevede la proiezione del video “In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi”, documentario di Marco Marchi per la regia di Antonio Bartoli e Silvia Folchi e gli interventi di autorevoli studiosi della poetica luziana. Coordinati dal professor Francesco Ricci, parleranno di Mario Luzi, della sua poetica e del suo indissolubile legame con Siena i professori Marco Marchi, Luigi Oliveto e Antonio Prete, accompagnati dagli interventi di Carlo Fini e Caterina Trombetti. A concludere, alcune testimonianze degli amici che lo hanno accompagnato nei luoghi e nei tempi del rione, che lo hanno aiutato a scoprire riti e ritmi, sentimenti e volti della contrada, che lo hanno atteso in silenzio mentre Mario Luzi guardava Siena.

L’amore per Siena – Fra i maggiori protagonisti della cultura italiana del Novecento, Mario Luzi fu da sempre intimamente legato a Siena, città della sua giovinezza e destinataria di alcuni dei versi più alti della sua produzione artistica. Avvicinatosi tardi al mondo delle contrade, il poeta rimase immediatamente affascinato dal connubio comunità umanesimo, ideale e fulcro, ancora oggi, della vita contradaiola. Il Valdimontone fece subito suo uno dei figli più illustri della cultura senese, corrispondendo a quella simpatia profonda ed emotiva che il poeta per primo aveva rivolto al Montone, al suo territorio, ai suoi amici contradaioli. Con l’affetto e l’amicizia con i quali lo accolse, la Contrada propose nell’estate del 1996 il poeta per il Mangia d’Oro; onorificenza che la città intera gli tributò entusiasticamente. Nel 1997, quasi in un simbolico scambio di omaggi proprio delle relazioni più autentiche e belle, Luzi ringrazia la sua contrada adottiva e Siena tutta, scrivendo per il Montone “Siena-Primavera”, sonetto per il Giro di omaggio alle consorelle, che rimane una straordinaria testimonianza insieme del valore ispiratore della contrada e della forza mite e penetrante della poesia.

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