Foto pagina Facebook Silvio Berlusconi

SIENA – Primo verdetto del processo Ruby ter a Siena non per Silvio Berlusconi ma per il pianista di Arcore Danilo Mariani: condanna a 2 anni di reclusione con pena sospesa per il reato di falsa testimonianza.

E’ la sentenza del collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti dopo 20 minuti di camera di consiglio; poco prima lo stesso collegio aveva accolto la richiesta di rinvio per legittimo impedimento presentata dai legali di Berlusconi visto il nuovo ricovero in ospedale al San Raffaele di Milano rinviando il processo al 21 ottobre e, al contempo, stralciando la posizione di Mariani come richiesto dagli avvocati dello stesso pianista. Ma solo per l’accusa di falsa testimonianza; Berlusconi e Mariani rimangono a processo infatti per l’accusa di corruzione in atti giudiziari.

In autunno sarà un nuovo collegio del Tribunale di Siena a doversi pronunciare e potrebbe scegliere di riavviare l’iter degli atti e delle procedure dibattimentali. Nei mesi scorsi il giudice Mosti aveva avanzato richiesta di trasferimento in un’altra città toscana e, con ogni probabilità, ad ottobre potrebbe aver ottenuto il cambio di sede. Mariani è stato accusato di falsa testimonianza perché avrebbe testimoniato il falso durante la sua deposizione al processo a Milano per il caso Ruby.

“Mariani è stato imputato perché ha dichiarato di non aver visto alcune ragazze mimare sesso orale con una statuetta e non aver visto spogliarelli e toccamenti limitandosi a riferire che le ragazze erano discinte e mascherate” ha spiegato l’avvocato del pianista, Salvatore Pino, dopo la sentenza dicendosi “molto deluso anche perché ci aspettavamo che la posizione di Mariani venisse definita per intero anche sul reato più grave”. Lo stesso legale ha poi annunciato il ricorso in appello quando, però, il reato di falsa testimonianza potrebbe essere già caduto in prescrizione.

“Non fatemi parlare altrimenti mi fanno un altro processo” ha detto Mariani subito dopo la lettura della sentenza. Nessuna prescrizione invece quando si tornerà in aula ad ottobre per il reato di corruzione in atti giudiziari. Al centro del processo una serie di bonifici, alcuni con causale e altri senza, effettuati da Berlusconi al pianista tra il 2011 e il 2013 per un ammontare complessivo di 170mila euro e che, secondo l’accusa, sarebbero serviti per indurlo a falsa testimonianza sul caso olgettine.

“La sentenza di oggi non preclude assolutamente nulla sul prosieguo del processo” ha specificato l’avvocato Pino. Di fatto quello di oggi è l’ottavo rinvio del processo Ruby ter a Siena dove nei mesi scorsi è stata annunciata la volontà di Berlusconi di rilasciare una dichiarazione spontanea in aula.

Di fronte alla richiesta di rinvio odierna per legittimo impedimento presentata dai legali dell’ex premier, Federico Cecconi e Lorenzo De Martino, il pm Valentina Magnini non si è opposta ritenendo sufficiente la documentazione sanitaria prodotta sull’attuale condizione di salute di Berlusconi. “Patologie che gli precluderanno in modo assoluto e non breve di partecipare al dibattimento” ha detto il giudice Mosti accogliendo l’istanza di rinvio.

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