Saldi, saldi, saldi. Nella stagione della crisi finanziaria e della Spending review di Stato che diventa anche affare domestico c’era molta attesa per questi saldi estivi partiti lo scorso 7 luglio.
 
Saldi, guerra di cifre Oggi, a poche ore, i primi commenti anche sei i giornali hanno variamente raccontato di negozi vuoti e merce sui banconi. In realtà, dice la Confesercenti Toscana qualcosa si è mosso e, comunque, appare strano che si racconti di crisi per i piccoli esercenti e di «incassi da favola» per la grande distribuzione. Sembra una guerra di cifre in un momento così complicato. Ma in effetti è nei momenti di crisi che si possono mangiare fette di mercato ai concorrenti. E la guerra de numeri è già iniziata.
 
«Nessuna Caporetto, qualcosa si muove» «Trascorse 72 ore dalla partenza dei saldi, possiamo senz'altro dire che il presunto (e temuto) crollo delle vendite non c'è stato, anzi la giornata di sabato mattina, prima della fuga in massa verso il mare e le piscine, ha fatto registrare, in alcune realtà del nostro territorio, segnali incoraggianti – fa sapere il presidente del settore moda Fismo di Consfesercenti Franco Frandi -. Certo, la crisi e la difficile congiuntura economica si fanno sentire, soprattutto su quel ceto medio che costituisce, da sempre, l' “ossatura" della nostra clientela tradizionale, ma prima di parlare di un crollo o, addirittura di una "Caporetto dei saldi", come fatto, già nel week-end, nella guerra di cifre scatenatasi sul tema, sarebbe saggio aspettare almeno qualche giorno. Ricordiamo, per esempio, che in molte realtà del nostro territorio, sono appositamente previste, nei prossimi giorni, aperture "By night" delle attività commerciali, elemento questo che potrebbe far segnare un cambio di marcia nell'andamento delle vendite. Resta un ultimo dubbio: possibile che la crisi colpisca (in modo unidirezionale) i saldi praticati all'interno delle nostre attività, mentre nella Grande distribuzione organizzata si registrano incassi da favola? Eppure a leggere le cronache di questi giorni sembrerebbe proprio cosi…..».

Il crollo dei mutui per la casa Intanto, è notizia di oggi che nel primo trimestre del 2012 le erogazioni dei mutui immobiliari per l'acquisto di nuove abitazioni sono crollate del 47%. Una flessione tanto grave se si considera che la flessione dei finanziamenti alle famiglie riguarda anche il credito alle famiglie, non solo per l'acquisto di case ma anche per altri settori come l'arredamento, l'elettronica, gli elettrodomestici, per cui i finanziamenti sono diminuiti sia nel 2011 (-5,8%) che nel primo trimestre 2012 (-11%). Le famiglie insomma non hanno risorse da spendere, non puntano sui beni durevoli e comunque gli istituti di credi fanno difficoltà a concedere mutui e prestiti.

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