MARINA DI CARRARA – La crociata contro i Cpr prosegue. Proprio oggi che a Marina di Carrara (Massa Carrara) sono sbarcati i 55 migranti raccolti dalla nave Emergency Life Support.

“E’ necessario finanziarie non i Cpr, ma il sistema di accoglienza diffusa”, ha affermato l’assessore Monia Monni. “Abbiamo il sistema di accoglienza diffusa – ha spiegato – che ha permesso alla Toscana di reggere a numeri equivalenti a quelli di oggi nel corso del tempo, senza far entrare in conflitto le comunità. Perché quando si accoglie si deve avere l’attenzione per chi arriva, ma anche l’attenzione per chi fa già parte di quella comunità. Quindi lavorare a piccoli nuclei consente una migliore integrazione, e consente di lavorare meglio all’inclusione sociale e al coinvolgimento attivo delle persone che arrivano”.

Secondo Monni dunque “il problema non è avere procedure più rapide per aprire nuovi Cas o nuovi Sai. Il problema è mettere i soldi, perché con 19 euro al giorno le cooperative e le associazioni non partecipano più alle gare, quindi si sta smontando un modello che funziona per gettarsi nella assoluta insicurezza”.

Per quanto riguarda le persone arrivate a Marina di Carrara, sono state trasferiti al centro fieristico CarraraFiere, per le visite sanitarie e per le attività della questura per il foto-segnalamento, “ci sarà il successivo trasporto degli ospiti nei centri di accoglienza che saranno tutti nella regione Toscana” ha detto il prefetto Guido Aprea specificando che tre dei migranti rimarranno nella provincia di Massa Carrara e gli altri saranno distribuiti in tutte le province toscane. In particolare poi i tre minori non accompagni saranno accolti in una struttura in provincia di Livorno.

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