Una storia di sesso, escort, lusso sfrenato e soldi della chiesa e dei fedeli ha visto nascere nel 2016 l’inchiesta della Procura di Massa Carrara su don Luca Morini, il parroco accusato di aver utilizzato le offerte di beneficenza a scopi personali. Oggi nell’inchiesta ci finisce un altro illustre protagonista, il vescovo della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, mons. Giovanni Santucci.

Vescovo indagato La Procura ha concluso le indagini il 30 giugno scorso e ai due uomini di chiesa è stato inviato l’avviso, appunto, di conclusione delle indagini, con i reati contestati. Due gli episodi che, secondo il Procuratore capo Aldo Giubilaro e il Pm Alessandra Conforti, avrebbero visto il vescovo coinvolto: «Prelevò mille euro dal conto della Fondazione Pie e Legati, un fondo che raccoglie le elargizioni dei fedeli di tutte le curie italiane, per darli a don Morini, senza alcuna giustificazione». E ancora: «Fece pressione sulla Cattolica Assicurazioni per aumentare il punteggio di invalidità di don Morini». Santucci è quindi indagato per «impiego indebito di denaro appartenente al patrimonio della Curia vescovile» e «tentata truffa ai danni di una compagnia assicuratrice». L’avvocato del vescovo, Adriano Martini, ha dichiarato: «E’ tutto un grande equivoco, che abbiamo cercato di dimostrare con la memoria depositata a seguito della chiusura delle indagini». E adesso tocca alla Procura valutare per i rinvii a giudizio.

Il parroco tra vizzi e capricci Se la posizione di mons. Santucci appare marginale, come ha voluto specificare il Procuratore Giubilaro, quella di don Morini non lo è. Anzi: su di lui scoppiò uno scandalo di enormi dimensioni, che la chiesa, fino ad oggi, ha sottovalutato. Morini fu accusato per la prima volta da un giovane escort napoletano, che rivelò non soltanto la loro relazione sentimentale, ma anche un tenore di vita da re, che un semplice parroco di paese, da 1000 euro al mese, non avrebbe potuto reggere. Feste esclusive su yacht da 30 metri, ostriche e champagne, regali in pelle di coccodrillo, autisti, cene a 5 stelle e 17 portate e soprattutto costosi “intrattenimenti” con giovani e splendidi ragazzi. Don Morini si spacciava per un facoltoso magistrato, offriva biglietti aerei come fossero noccioline, frequentava soltanto locali alla moda ed extra ricchi.

La denuncia alle Iene Show L’escort filma tutto, anche i momenti più intimi e manda il video alla Diocesi apuana, alla Sala Stampa vaticana e alle Iene, che lo pubblicano integrale. Quando i fedeli di tutte le parrocchie che aveva retto scoprirono la vita segreta di don Morini, si fecero avanti e denunciano il parroco: «Lo chiamavamo don Euro – dicono da Massa Carrara- perché chiedeva soldi in continuazione, e nessuno ha mai visto realizzate le opere di bene che prometteva». Si scoperchiò il vaso di Pandora: don Euro era arrivato a farsi pagare personalmente le messe, i funerali, l’acqua santa, le benedizioni e con la fede minacciava i più devoti.

Nessuna reazione della chiesa La risposta della curia fu di sospenderlo provvisoriamente dal suo incarico di parroco di Caniparola, in Lunigiana, e di “relegarlo” in un appartamento di proprietà della Diocesi a Marina di Massa, dove tutt’ora vive. Il vescovo Santucci, che all’epoca non era stato ancora toccato dall’indagine disse: «Nessuno vuole proteggerlo o coprirlo, ma va rieducato, come faremmo con qualunque pecorella smarrita». La Procura gli ha sequestrato 700 mila euro in contanti, sparsi su diversi conti corrente e 150 mila euro in pietre preziose che Morini rivendeva creandosi un tesoretto milionario. L’escort, intanto, ha scritto un libro in cui “inguaia” tanti suoi famosi amanti, tra cui anche don Morini. Il Vaticano, invece, tace.

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