Stato di agitazione col blocco immediato degli straordinari alla Arval di Scandicci, azienda leader nel mercato italiano nel settore del noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità. A proclamarlo la Rsu in seguito alla decisione dell’azienda di sospendere in attesa di licenziamento una lavoratrice, part time, madre di due figli, in quanto “esubero” nella riorganizzazione di un reparto. Unica alternativa, per lei, trasferirsi a Milano.

«I lavoratori si chiedono chi sarà il prossimo» «Stupisce – spiega Filcams Cgil in una nota – che una azienda grande come Arval non trovi un ricollocamento nel territorio, nonostante rapporti sindacali decennali e un integrativo che tutela le lavoratrici madri». La Rsu ha deciso di mettere in campo tutte le iniziative sindacali atte a far tornare indietro l’azienda «su questa assurda decisione». E stamani si è svolto uno sciopero di due ore con presidio davanti alla sede Arval di Scandicci. «Si è trattato del primo sciopero in questa azienda – prosegue la nota del sindacato -. C’erano tanti colleghi e colleghe della lavoratrice in questione, vedere questa massiccia solidarietà è importante e non banale. Se queste sono le modalità che usa l’azienda, fanno preoccupare i lavoratori e le lavoratrici che ora si chiedono chi sarà il prossimo o la prossima».

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