FIRENZE – “Restiamo contrari a scelte che penalizzano la scuola e colpiscono in particolar modo le aree interne”. Lo fa sapere la Regione Toscana in merito alla delibera adottata lunedì scorso sugli indirizzi generali sul dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2024/2025.

Il provvedimento “lascia invariato il numero degli istituti presenti sul territorio regionale, attualmente 470, stoppando la riduzione di 15 istituti scolastici prevista dal decreto interministeriale n.127 del 30/06/2023 del ministro dell’Istruzione e del Merito. Resta aperta la possibilità di accorpamento solo in caso di proposte provenienti dai territori stessi o di scorporo dei plessi da un istituto scolastico ad un altro”.

“Con questa delibera vogliamo ribadire la nostra contrarietà sia nel merito sia nel metodo” aggiunge la regione che sottolinea: “Il governo impone tagli e poi scarica sulle Regioni la responsabilità di attuarli”. “Per una Regione come la nostra che negli anni si è impegnata a dimensionare correttamente, a realizzare i comprensivi per garantire la continuità verticale dal punto di vista pedagogico e organizzativo, tagliare adesso significa produrre effetti negativi dal punto di vista delle ricadute educative e occupazionali. Il Governo racconta che questa scelta deriva dal Pnrr ma non è così: la riorganizzazione della rete scolastica doveva e poteva essere fatta in altro modo. Proseguiremo il confronto con i Comuni, le Province e i sindacati e valuteremo insieme le prossime mosse”.

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