Un logo semplice, duttile e partecipativo, così è stato definito, mette un nuovo tassello al progetto di candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura per il 2019 (leggi). In attesa del bando ufficiale per le candidature che dovrebbe essere pubblicato a giorni il territorio senese ha scelto il marchio di fabbrica che farà da apripista a tutte le iniziative correlate alla candidatura oltre che da immagine coordinata per tutto il progetto. A fare gli onori di casa il Commissario Straordinario Enrico Laudanna: «Un brillante risultato, quello ottenuto da Lisa Tavarnesi di Studio21 di Siena anche per la possibilità, della scelta grafica adottata, di dare ospitalità ad altre simbologie».
 
Le caratteristiche del marchio Il logo, vincitore del concorso di idee indetto dal Comune, infatti, è riuscito a primeggiare sugli altri 15 progetti presentati per modernità e impatto visivo, giocando sulla duttilità dei segni per trasmettere il senso dei contenuti da veicolare. Il marchio è stato prodotto in formati diversi: per uso digitale e istituzionale, ma anche per prodotti che, con l’inserimento di specifici doodle,  promuovono appuntamenti ed eventi di rilievo.
La Balzana, lo stemma del Comune di Siena, seppur modificato rispetto la sua iconografia tradizionale, e ben presente per la comunicazione istituzionale e le applicazioni informatiche, assume la specifica di immagine quando le necessità di interazione  chiedono di mettere in contatto chi guarda il marchio con gli elementi  richiamati dal tessuto testuale.
 
Il logo laboratorio «Un logo partecipativo – come ha teso a sottolineare il Prof. Pier Luigi Sacco, direttore di candidatura – per permettere, a ciascun soggetto che vorrà animare il processo di candidatura, di personalizzarlo. Una caratteristica mai adottata da nessun’altra città candidata, che fa del logo un “laboratorio”».
Sacco nel ringraziare la Banca Monte dei Paschi di Siena, sponsor delle iniziative che promuovono la candidatura senese, la Regione Toscana per il sostegno al progetto come laboratorio territoriale, così come la Camera di Commercio, l’Ateneo senese, l’Università per Stranieri di Siena e il Magistrato delle Contrade, e tutti gli altri componenti del Comitato dei sostenitori, ha evidenziato l’importanza del progetto per affrontare le criticità che Siena sta vivendo. «Non a caso negli ultimi anni le città premiate sono state quelle che hanno saputo trovare obiettivi per uscire da situazioni di crisi, e non tanto per il patrimonio culturale che avevano. Saper generare, cioè, una nuova imprenditorialità. Un’industria culturale creativa per dare nuova linfa a Siena».
 
Il progetto Smart Culture Per questi motivi il Commissario Straordinario Laudanna ha recentemente sottoscritto il progetto “Smart culture”, che darà a Siena la possibilità di attivare una serie di intese e di accordi per creare strategie e programmi di sviluppo sostenibile collegate all’imprenditorialità culturale e creativa con altre 7 università di città europee di primo piano, molte delle quali, a loro volta, capitali o candidate a capitali europee della cultura. «Tutti, a vario titolo, saranno coinvolti – come ha evidenziato la Prof. Anna Carli -, i giovani e, con loro, i cittadini e le forme associative che contraddistinguono la città. Con loro i Sindaci di tutti i Comuni della Provincia di Siena».
 
I prossimi impegni Adesso, terminato il lavoro progettuale, che per Siena Capitale Europea della Cultura, vede impegnati il Comitato dei sostenitori  e il Comitato locale, coordinati dalla Prof. Anna Carli dell’Unità operativa, inizieranno i vari appuntamenti in programma per aprire il dialogo con la città. Il primo, dei 7 previsti, si terrà nella Biblioteca Comunale degli Intronati il prossimo 8 novembre, alle ore 17,30, dove sarà ospitato l’incontro pubblico “Cor magis tibi Sena pandit? Spirito comunitario e cultura dell’accoglienza ai tempi della crisi”. Il focussarà sull’accoglienza dimostrata da Siena nella storia e nell’attualità.
 
Ma se Siena fosse accorpata a Grosseto? Ribadito il fatto che la crisi economica, culturale e identitaria che sta attraversando la città potrebbe per paradosso essere un’opportunità in più agli occhi della commissione europea giudicatrice dei progetti, restano i dubbi legati alla spending review. Se le province di siena e grosseto dovessero essere accorpate come sembra sempre più certo, che fine farebbe il progetto di candidatura europea? Ma anche questa è vista come un’opportunità (guarda il video).

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