La sua storia è iniziata con una diagnosi di sclerosi multipla nel 2015. Una bella ‘batosta’ di quelle che a 25 anni ti possono lasciare senza speranze. E invece Alessandro Cresti, giovane paraciclista di Sinalunga (Si), la sua vita ha deciso di viverla e non di rinunciarci. E’ salito in sella alla sua bicicletta che fino ad allora non aveva quasi mai utilizzato ad ha iniziato a pedalare forte, sempre più forte fino a farne una ‘seconda terapia’. Le prime gare, i primi risultati a livello locale e poi toscano. Nel 2016 ha iniziato ad allenarsi con una squadra vicino Sinalunga, il suo paese facendo gare in mountain bike. Poi l’iscrizione alla Coppa Toscana, una gara perfino all’Isola d’Elba per professionisti a livello mondiale e da quest’anno fa parte della Donkey Bike Sinalunga. E così quella biciletta, per questo ragazzo dal sorriso contagioso, è diventata ormai la sua seconda pelle tra gare e allenamenti e la sua ‘terapia’ adesso si è trasformata addirittura in un sogno: quello di essere entrato a far parte di Obiettivo3 il progetto di Alex Zanardi per far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili. Un nuovo punto di partenza che porterà Alessandro, insieme ai suoi compagni di viaggio, a poter vivere l’emozione di essere tra gli atleti selezionati per le paralimpiadi di Tokyo 2020.

Sabato scorso, infatti, Obiettivo3 ha abbracciato 13 dei 16 nuovi atleti reclutati nelle ultime settimane. Un lavoro lungo e meticoloso, quello portato avanti dai coach Giorgio Farroni, Piero Amati, Pier Alberto Buccoliero e Pierino Dainese, tutti e quattro presenti alle strutture sportive dell’associazione Civitas Vitae, all’interno del meraviglioso parco della Fondazione Oic nel quartiere Mandria a Padova. E tra questi nuovi atleti c’era anche Alessandro Cresti. Non è voluto mancare nemmeno il fondatore del progetto di Obiettivo3, Alex Zanardi, che ha radunato in cerchio tutti gli atleti, dando loro il benvenuto e facendogli fare una breve presentazione. Quindi, tutti a lezione dal preparatore atletico Francesco Chiappero, che è salito in cattedra per offrire una prima infarinata sul lavoro che dovranno cominciare a sostenere le nuove reclute. Al loro fianco anche tanti atleti “veterani” di Obiettivo3, che hanno sfruttato l’incontro per fare il punto della situazione in attesa delle ultime gare del 2018.

«Trovarmi con altre persone che hanno la mia stessa patologia o che per altri casi della vita si trovano in condizioni di disabilità e vedere la grandissima forza d’animo che hanno, – ci ha raccontato Alessandro Cresti trattenendo a stento la sua felicità – è stata davvero un’esperienza bellissima. Zanardi è una persona speciale e simpaticissima. Sono davvero orgoglioso di essere entrato a far parte di questo progetto». «L’importante – aggiunge Alessandro – è allenarsi con costanza e impegno, poi sarà quel che sarà. Per me è già fantastico essere parte di questo gruppo di persone e voglio che la mia storia possa essere da esempio per tanti giovani che possono aver vissuto o che stanno vivendo quello che ho passato io». Adesso per Alessandro inizia una nuova avventura, quello dei confrontarsi con lo staff e i preparatori di Obiettivo3 che organizzeranno delle prove e dei test pratici; discuterà con esperti il proprio percorso sportivo e verrà dotato dell’attrezzatura per proseguire l’allenamento a casa. Grazie alla tecnologia digitale sarà possibile valutare e monitorare il suo lavoro con il giusto tempismo e, periodicamente, ritrovarsi per fare il punto della situazione e registrare i progressi compiuti. «Premiare l’impegno e sostenere chi lo merita è la nostra ambizione. Vogliamo scoprire se sei uno dei 3 che parteciperà alle Paralimpiadi di Tokyo!» recita il motto di Obiettivo3. Chissà che non sia proprio Alessandro a vivere questo sogno.

 

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