FIRENZE – Sospiro di sollievo per il comparto toscano della pelletteria per la «decisione degli Stati Uniti di non procedere all’applicazione del dazio aggiuntivo del 25% sul valore dichiarato all’import di prodotti provenienti dall’Italia».

A dirlo in una nota l’are toscana di Assopellettieri che ricorda come l’export regionale di pelletteria e concia, nel primo semestre 2021, sia stato pari a circa 2,5 miliardi di euro (+45,3% sullo stesso periodo del 2020 e -12,3% sul 2019). «È una notizia che abbiamo appreso con grande entusiasmo – spiega Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano – perché tra mille variabili che rendono questa ripresa post Covid a tratti incerta c’era proprio la questione pendente dei dazi doganali sul made in Italy in Usa. Un motivo d’incertezza che si andava a sommare ad altri scenari internazionali ‘caldi’: dalla riacutizzazione del Covid in Inghilterra alla situazione in Afghanistan fino alla Cina che blocca le importazioni a intermittenza».

Il dazio contro cinque Paesi, tra cui Italia, era la risposta Usa alla cosiddetta ‘digital tax’ contro i colossi del digitale come Google e Facebook. «Al momento per il made in Italy gli Stati Uniti sono il mercato che sta recuperando più di tutti – aggiunge Calistri -. L’introduzione dei dazi avrebbe sicuramente freddato le nascenti possibilità di crescita. Ora invece si apre uno scenario nuovo anche per la Toscana: quello Usa è un mercato forte in ottica di ripartenza dell’export del lusso italiano, di cui la nostra regione è un fortissimo rappresentante. Per la Toscana questo può avere un impatto sostanziale su tutti gli indicatori: Pil, export e bilancia commerciale».

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