Dopo la sempre piacevole parentesi della Nazionale – e specie dopo la doppietta di Balotelli a Malta lo è ancor di più – che, soprattutto in quest’occasione, serve a cronisti e addetti ai lavori per fare il punto sul mercato e sul futuro non troppo immediato, è già tempo di rituffarsi sul finale di stagione in Serie A. A nove partite dalla fine di questo torneo, possiamo tracciare un’analisi di quello che sarà il rush finale nel massimo campionato calcistico. La Juventus è lassù sola soletta e lo scudetto può perderlo solo lei se decide di fare harakiri – decide, perché anche quando non brilla vince -; in coda è duello ormai tra Genoa e Siena e lo scontro diretto del sabato di Pasqua sarà profondamente indicativo.

Capitolo Fiorentina Resta la corsa per le coppe continentali: per l'Europa League potrebbe avere un risvolto la semifinale di Coppa Italia tra Inter e Roma se i giallorossi dovessero superare il turno. Per la Champions invece la corsa è molto interessante con un aspetto, tutt'altro secondario, da considerare: c'è un'enorme differenza tra l'arrivare secondi e l'arrivare terzi ed essere costretti ad un preliminare insidioso contro una squadra di pari o superiore livello. Al netto del recupero tra Sampdoria e Inter, la corsa è a tre tra Napoli, Milan e Fiorentina. Si: anche se la maggior parte dei miei colleghi tende ad escludere la squadra di Montella, personalmente credo che la Fiorentina sarà lì in lotta alla fine. O quantomeno ne ha tutte le potenzialità: Jovetic ha ritrovato il feeling con il gol, Pasqual continua a correre come un dannato, Borja Valero ha piedi buoni e cervello fino. L'unico dubbio è legato alla tenuta difensiva ed al fatto che non ci siano alternative valide al momento per i titolari. Certo, non è un dubbio da poco perché se è vero che per vincere il titolo bisogna avere una difesa di ferro figuriamoci per le altre posizioni. Però sulla bilancia per ora pesano di più i lati positivi. Ed ecco il problema: il troppo entusiasmo, che già ha fatto danni in questa stagione. E' forse l'aspetto più difficile da affrontare per Vincenzo Montella, tecnico preparato e coraggioso come pochi e che finora ha guidato una squadra nuova in un ambiente che l'anno scorso – guai a chi l'ha dimenticato – ha vissuto lo spauracchio della retrocessione. «Abbiamo vinto come una big» ha detto l'Aeroplanino dopo il successo contro il Genoa. Ed ha ragione: la Viola ha vinto senza deprimersi per il doppio aggancio rossoblu e sfruttando al massimo gli episodi fortunati che il ‘Destino’ le ha messo di fronte. Dovesse fare il colpaccio nella sfida del 7 aprile contro il Milan ecco che si spalancherebbe un vialone molto interessante per Jo-Jo e compagni. La fotografia è quella di Cuadrado che esulta dopo il gol al Grifone: ci sarà da ballare fino in fondo e da muovere passi e piedi fino alla fine. Guai però a staccarli da terra.

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