Un libro sul caso di David Rossi, la sua morte e i retroscena di una vicenda dai contorni ancora non chiariti. Lo annuncia l’autore, il giornalista Davide Vecchi de Il Fatto Quotidiano, coinvolto egli stesso in un processo, insieme alla vedova di Rossi, con l’accusa  sostenuta dalla Procura di Siena di aver rivelato il contenuto di alcune mail che lo stesso Rossi aveva inviato all’allora ad di Mps  Fabrizio Viola. L’udienza che li riguarda è fissata ai primi di dicembre.

«Come da cronoprogramma – scrive sul suo profilo Facebook Davide Vecchi -, con precisione svizzera che non credevo di avere, sono riuscito a chiudere il libro e uscirà tra un mese circa per Chiarelettere. La copertina è ormai l’unica cosa ancora da definire, questa è provvisoria. Sono soddisfatto. Seppure sia il terzo libro che scrivo da solo, a questo ho dedicato molto impegno e credo di aver fatto un buon lavoro. O comunque, come sempre, ho cercato di fare il meglio possibile. Spero serva a denunciare cosa è accaduto e accade nella procura di Siena, dove per dieci anni nessuno si è accorto di cosa accadeva in Monte dei Paschi e dove, ancora oggi, nessuno si è preso la briga di sequestrare in banca neppure l’elenco dei grandi debitori».

Copertina, dunque, non definitiva e prossima uscita tra circa un mese per un volume che promette di fare luce non solo sulla vicenda della morte dell’allora responsabile della comunicazione di Rocca Salimbeni ma su «molto d’altro». «Non è solo la vicenda di David – continua il post -, è la vicenda di una banca, di una città, di una comunità. Di chi e come è riuscito a silenziare la tempesta perfetta tra manager infedeli, politici conniventi e massoneria che si è abbattuta su Siena e Mps».

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